
Profughi afgani: organizzazioni umanitarie lanciano un appello ai leader europei
Un appello ai leader europei, che discuteranno domani della crisi afgana, è stato lanciato da un gruppo di organizzazioni umanitarie – International Rescue Committee, Oxfam, Norwegian Refugee Council, JRS Europe, Refugees International, Comisión Española de Ayuda al Refugiado (CEAR), Child Circle, Danish Refugee Council, European Evangelical Alliance, Red Cross EU Office, Kids in Need of Defense (KIND) e Amnesty International – per chiedere il reinsediamento nei Paesi Ue dei profughi afgani in pericolo, «aiutando concretamente i Paesi al confine che si stanno facendo carico dell’accoglienza di chi è fuggito dall’Afghanistan in cerca di salvezza».
«L’Europa deve tenere fede agli impegni presi dopo il ritiro dello scorso agosto dal Paese, senza voltare le spalle al destino dei profughi afgani», ha affermato Paolo Pezzati (policy advisor per le crisi umanitarie di Oxfam Italia) in un comunicato di Oxfam diramato ieri. In particolare, le organizzazioni firmatarie dell’appello, sottolinea Pezzati, chiedono «che ci si attivi immediatamente per il reinsediamento, entro il prossimo anno, di almeno 36 mila rifugiati a rischio, che sono già identificati dall’Unhcr, e dei tanti che si trovano negli Stati alla frontiera con l’Afghanistan. Questa è l’unica soluzione per offrire un futuro a chi è già fuggito e consentire un’accoglienza dignitosa a chi lascerà il Paese nei prossimi mesi». Per far fronte rapidamente alla crisi attuale – e soprattutto per impedire che i migranti afgani si vedano «costretti a lunghissimi viaggi verso l’Europa alla mercé dei trafficanti di esseri umani, costretti a rischiare la vita ancora una volta» – Pezzati invita a un uso più esteso e flessibile di meccanismi come i ricongiungimenti familiari, i visti umanitari, i visti per motivi di lavoro e di studio, gli schemi di community sponsorship, da aggiungersi all’impegno degli Stati membri ad adottare misure di reinsediamento per quote.
Ma non è tutto: il rappresentante di Oxfam chiede anche di rivedere tutte le richieste d’asilo respinte e di sospendere le procedure di rimpatrio che riguardano cittadini afgani «in linea con il principio di non-refoulement» Le istituzioni comunitarie hanno espresso solidarietà nei confronti del popolo afgano, afferma Pezzati: ora è tempo che anche i leader dei singoli Stati membri (Italia in primis) facciano la loro parte.
* Profughi afgani in Pakistan. Foto di United Nations Photo tratta da Flickr, immagine originale e licenza.
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!