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Stati Uniti: sempre più congregazioni religiose lottano per la salvezza del Pianeta

Stati Uniti: sempre più congregazioni religiose lottano per la salvezza del Pianeta

Negli Stati Uniti, molte congregazioni religiose, nonostante le possibilità di guadagno dalla vendita e dallo sfruttamento dei loro terreni, hanno scelto il bene del Pianeta.

È quanto racconta l’ultimo progetto editoriale del National Catholic Reporter, An estate plan for the Earth - Un piano patrimoniale per la Terra –, avviato il 27 settembre, con il quale il noto settimanale cattolico statunitense intende monitorare e raccogliere le esperienze delle sempre più numerose congregazioni che negli ultimi anni hanno scelto di conservare alcuni dei loro terreni per salvaguardare le fonti d'acqua, proteggere la biodiversità e combattere sia l'espansione urbana che il cambiamento climatico, volgendo il loro impegno alla cura del creato.

"Noi crediamo che il creato sia una fonte primaria di rivelazione della Presenza Divina. La Terra è sacra e l'estinzione delle forme di vita e degli ecosistemi a causa di un uso eccessivo e di uno sfruttamento irresponsabile è una distruzione delle manifestazioni della Presenza Divina", dichiarano nel 2006 le Suore domenicane di Maryknoll, nel darsi un codice sull’etica della terra.

Le Suore di Maryknoll, possiedono un terreno di 62 acri ad Ossining, un villaggio della Contea di Westchester nello Stato di New York, bagnato dal fiume Hudson. Seguendo tale principio, nel 2012 la congregazione ha stipulato un accordo di conservazione della terra con un gruppo locale, il Westchester Land Trust, istituendo come terre protette circa due terzi della proprietà - 42 acri - attraverso un conservation easement, in italiano servitù di conservazione, secondo il quale da un lato le suore dichiarano di non sfruttare il terreno, dall’altro l'ente fondiario locale lo salvaguarda con visite annuali.

Quella delle Suore domenicane di Maryknoll è la prima iniziativa volta alla protezione delle terre contro lo sfruttamento, ma non è certo l’unica. Altre congregazioni nella Hudson Valley e nel paese hanno avviato progetti per proteggere la terra, sviluppando in alcuni casi anche fattorie e giardini comunitari rispettosi dell’ambiente. Seppur ci siano delle differenze nell’approccio e negli obiettivi, le congregazioni cattoliche che prendono parte a questo vero e proprio movimento condividono la visione che la terra stessa è sacra e il suo valore si estende al di là di ciò che si può fare o costruire su di essa.

Le suore, rendendosi conto del costante calo del numero di novizie, consce che arriverà un momento in cui la comunità non esisterà più, vogliono evitare che il futuro della terra che loro considerano sacra sia lo sfruttamento. Questa mentalità ha portato molte congregazioni a considerare l'idea di mettere la terra sotto un conservation easement: un accordo legale che limita in modo permanente come il terreno può essere utilizzato o meno. I termini sono stabiliti dal proprietario e devono essere seguiti da ogni futuro possidente.

Tra le comunità religiose che hanno dato via a progetti per la conservazione delle loro terre ci sono anche le Suore Francescane dell’Adorazione Perpetua di La Crosse, in Wisconsin. La congregazione è dal 1895 in possesso di Villa St. Joseph, una proprietà di circa 200 acri a una dozzina di miglia a est del fiume Mississippi. Inizialmente una fattoria, nel corso degli anni si aggiungono una scuola, un ospedale e un convento. Nel 2000 la comunità inizia ad interrogarsi sulle sorti future del terreno, così nel 2007, in collaborazione con la Mississippi Valley Land Conservancy, le sorelle riescono ad individuare gli ecosistemi, conteggiare le specie e campionare il terreno. Sono i risultati di queste analisi a metterle in allarme: il terreno delle colline mostra segni di erosione, probabilmente conseguenza delle piogge sempre più violente e frequenti provocate dal cambiamento climatico.

Dopo aver formulato un codice etico sull’utilizzo della terra nel 2009, nel 2016 la politica di sostenibilità della congregazione identifica quattro principi guida: rispetto per la Terra, integrità ecologica, eco-giustizia e integrazione per la vita. A partire da questi fondamenti le suore costruiscono una serra e creano un giardino biologico. Per ora i terreni non sono protetti da un conservation easement, però dal 2013 la congregazione ha designato il terreno agricolo "come permanentemente impegnato a scopi educativi" di conservazione della terra e sostenibilità ambientale. Alcune porzioni di terreno sono state messe a disposizione di quello che loro definiscono un progetto collaborativo di sostenibilità educativa e a partire da gennaio 2022, la gente locale potrà chiedere di utilizzare la terra per coltivare il proprio cibo.

*Immagine da Unsplash, immagine originale e licenza

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