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"Il dossier di 'El País' sugli abusi dei preti è inaffidabile": la reazione dei vescovi spagnoli

Come è successo in Francia, dove il rapporto Sauvé della Commissione indipendente di indagine sugli abusi, la CIASE, voluta dalla Conferenza episcopale, è stata attaccata duramente su un piano metodologico e di contenuti da otto membri dell’Accademia cattolica di Francia, così anche il dossier elaborato da El País sugli abusi commessi su minori da preti, religiosi, laici afferenti alla sfera ecclesiastica, consegnato direttamente a papa Francesco il 2 dicembre, è stato subito criticato come poco rigoroso, raffazzonato, insufficiente nella prospettiva di una seria indagine in quanto «mancano i nomi degli imputati, gli anni in cui si sono verificati gli abusi, o si riferiscono a persone decedute». Con una differenza sostanziale: la critica è venuta dalla Conferenza episcopale spagnola (CEE), che si è finora apertamente rifiutata di dare vita a una Commissione analoga a quella francese o di altri Paesi, peraltro non guadagnandosi così la stima del pontefice. La critica potrebbe essere un primo passo verso la decisione dell’istituzione di una CIASE spagnola, ma di questo, nella breve nota pubblicata il 20 dicembre sul sito della CEE non c’è traccia.

Di seguito il testo della nota:

«- Tutte le iniziative delle istituzioni e dei media che aiutano a porre fine alla piaga degli abusi sessuali commessi contro i minori o le persone vulnerabili nella Chiesa o nella società sono, in linea di principio, una buona collaborazione.

- Sarebbe auspicabile che le accuse contenute nella suddetta relazione fossero più rigorose, poiché il suo contenuto, di natura molto disparata, rende difficile trarre conclusioni che potrebbero essere utilizzate per un'eventuale indagine. Soprattutto quando mancano i nomi degli imputati, gli anni in cui si sono verificati gli abusi, o si riferiscono a persone decedute.

- È necessario che le stesse informazioni siano consegnate anche agli uffici per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi che si trovano nelle diocesi e nelle congregazioni religiose al fine di svolgere le opportune indagini sulla base delle informazioni ricevute.

- La Chiesa insiste sull'importanza di denunciare gli abusi e incoraggia tutte le vittime a presentare le proprie denunce alle istituzioni legali, canoniche o sociali che meglio si adattano alla loro volontà».

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