Argentina: riaperte le indagini sulla morte del vescovo Ponce de León sotto la dittatura. Fu assassinio?
La Corte Federale d'Appello di Rosario ha annullato la sentenza del 1978 che classificò come incidente stradale la morte di mons. Carlos Horacio Ponce de León, vescovo di San Nicolas. Con tale atto si rende possibile la riapertura delle indagini su questo presunto attentato. Secondo informazioni raccolte da www.fides.org, la Corte Federale d'Appello ha così motivato la sentenza: «è stato dimostrato che Ponce de León era oggetto di operazioni di intelligence, sorveglianza e minacce da parte degli organi repressivi della dittatura civile-militare che governava il Paese».
Carlos Horacio Ponce de León, nato a Buenos Aires nel 1914, sacerdote dal 1938, vescovo di San Nicolás dal 1966, l’11 luglio del 1977 venne investito da un camion, mentre sulla Statale 9 rientrava dall’aver fatto visita a un seminarista. I recenti accertamenti degli esperti hanno stabilito che il camion che causò la morte del Vescovo era fermo, inoltre sul corpo del Vescovo non sono state riscontrate le fratture descritte nell'autopsia del 1977, compatibili con l’incidente.
L’anno prima era stato ucciso con le stesse modalità, il 4 agosto 1976, mons. Enrique Angelelli (1923-1976), vescovo della diocesi di La Rioja, fermo oppositore della dittatura argentina (1976-1983). Per decenni le autorità avevano sostenuto che la sua morte fosse stata accidentale. Dopo 38 anni, il 4 luglio 2014, due alti ufficiali sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio del vescovo. Nel 2015 era stata aperta la fase diocesana della causa di beatificazione, che ha portato al riconoscimento del suo martirio e alla beatificazione, il 27 aprile 2019.
*Cattedrale di San Nicolás a Rosario, Argentina. Foto tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza
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