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In arrivo il presidente di Cuba: vedrà Mattarella, Meloni e papa Franceso

In arrivo il presidente di Cuba: vedrà Mattarella, Meloni e papa Franceso

Secondo voci ufficiose vaticane riferite da Il Sismografo (12/6), il presidente di Cuba Miguel Díaz-Canel il 20 giugno sarà ricevuto da papa Francesco. Niente di più probabile visto che quel giorno sarà a Roma e incontrerà il presidente Sergio Mattarella e la prima ministra Giorgia Meloni. La permanenza di Díaz-Canel a Roma, accompagnato dalla moglie Lis Cuesta Peraza, sarà di poche ore perché la meta finale del suo viaggio è la Francia, dove nei giorni 22 e 23 parteciperà al vertice mondiale, sponsorizzato da Emmanuel Macron, "Nuovo Patto Finanziario Internazionale" per la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici con l’obiettivo «mobilitare finanziamenti privati» e far sì che non si debba «scegliere tra lotta alla povertà e lotta per il clima e la biodiversità».

«Le fonti vaticane da noi consultate – informa Il Sismografo – concordano nel dire che si tratta di una visita di cortesia del Presidente, e che per volontà di entrambi le parti sarà un incontro semplice, senza protocollo, allo scopo di rinforzare con un rapporto personale l'amicizia che si è gradualmente consolidata dalla storica visita in Vaticano a s. Giovanni Paolo II del Presidente Fidel Castro, nel lontano 16 novembre 1996. Anche nei momenti difficili e tesi tra La Habana e il Vaticano si è fatto sempre di tutto per non polarizzare le divergenze e soprattutto per scongiurare la rottura che molti auspicavano».

Nell’isola, i rapporti tra lo Stato e la Chiesa sono di rispetto e improntati al dialogo istituzionale. Il 26 aprile scorso una rappresentanza della Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba si è incontrata con Díaz-Canel e altri funzionari per discutere «del lavoro della Chiesa cattolica, della situazione socioeconomica del Paese (e) del rafforzamento dei valori nella società, tra altre questioni», secondo una dichiarazione della presidenza.

Il comunicato ufficiale non menzionava specificamente il rilascio di prigionieri cosiddetti “politici”, cui la Chiesa dedica molta attenzione, ma secondo Ariel Suárez, segretario della Conferenza episcopale, contattato telefonicamente da Reuters le parti hanno discusso anche della questione dei detenuti in una conversazione aperta e franca.

«La Chiesa è grata per la possibilità dell'incontro e, soprattutto, è grata che sia stata lasciata aperta la porta per futuri incontri», aveva aggiunto, citando l'interesse della Chiesa nei negoziati sulla potenziale clemenza per i prigionieri cubani. «Questa volontà esiste – aveva precisato – ed è stata espressa da entrambe le parti».

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