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Corridoi umanitari: nuovo protocollo d'intesa fra governo Sant'Egidio, evangelici e Arci

Corridoi umanitari: nuovo protocollo d'intesa fra governo Sant'Egidio, evangelici e Arci

ROMA-ADISTA. Firmato oggi pomeriggio il nuovo protocollo d’intesa tra Ministero dell’Interno, Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione, l’Agenzia Onu per i Rifugiati (UNHCR), Arci, Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) e Inmp, che permetterà a 1500 rifugiati e persone che necessitano di protezione internazionale di essere evacuati dalla Libia in Italia nell’arco di tre anni. Il nuovo protocollo segue il primo del 2021 e rinnova l’impegno già avviato dall’Italia nel 2017 che ha permesso l’arrivo di 1400 persone nel nostro paese, grazie a meccanismi di evacuazione o tramite i corridoi umanitari. Delle 1.500 persone che arriveranno 600 saranno trasferite in strutture del Sistema accoglienza integrazione (Sai), a carico del Ministero dell’Interno mentre 900 saranno accolte dalle associazioni secondo il modello dei corridoi umanitari e distribuite in tutto il territorio nazionale: 400 dalla Comunità di Sant’Egidio, 300 dall’Arci e 200 dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.

«La  Fcei - ha dichiarato il pastore valdese Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia - sottoscrive anche questo ulteriore protocollo nella convinzione che il dramma di individui e popoli privati di diritti umanitari fondamentali imponga a tutti un atteggiamento responsabile e coerente con i presupposti giuridici e ideali degli ordinamenti nazionali ed europei e, per quanto ci riguarda, con la nostra vocazione. La difesa delle persone migranti e delle loro vite viene prima della convenienza politica o delle polemiche di parte. Per tutti, in Italia e nelle sedi europee, questo deve essere il tempo dell'umanità, della responsabilità e della concretezza degli interventi umanitari, che non sono gesti caritatevoli di anime pie ma buone pratiche che dovrebbero ispirare le politiche europee».   

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