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Sostenibilità, salute e felicità: se non cambia, l’umanità rischia l'estinzione

Sostenibilità, salute e felicità: se non cambia, l’umanità rischia l'estinzione

Il 5 giugno, dal 1974, si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente, indetta nel 1972 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per commemorare l'istituzione del Programma Onu per l'Ambiente. In occasione della Giornata 2024, il WWF ci ricorda che la salute del pianeta è sotto attacco e che, «pur non potendo far tornare indietro il tempo, possiamo ancora far rivivere le foreste, ravvivare le fonti d’acqua, riportare la fertilità nei suoli sfruttati, cercare di stabilizzare il clima». Un impegno a cambiare rotta nel rapporto umanità-ambiente più che doveroso nella prospettiva della sopravvivenza dei sistemi naturali e – quindi – anche dell’umanità, perché, ricorda l’organizzazione ambientalista, «non si può vivere in prosperità, né essere felici, in un Pianeta malato: la nostra salute, dipende anche da quella del Pianeta».

D’altra parte i dati parlano chiaro: «Negli ultimi tre decenni il numero di nuovi casi di tumori negli under 50 è aumentato quasi dell’80%», avverte il WWF. E questo è dovuto agli stili di vita, al consumo eccessivo di carne, l’esposizione a inquinanti nell’aria e nei cibi. È dunque evidente la stretta correlazione tra benessere dell’ambiente, salute e felicità umana, che il WWF ribadisce con la Campagna Our Future. Una certa retorica mossa da interessi lobbistici e politici continua a reiterare la narrazione del conflitto e della competizione tra tutela ambientale e benessere umano, ripetendo come un mantra che la transizione ecologica e le misure di contrasto ai cambiamenti climatici o per la tutela degli ecosistemi non debbano limitare progresso e profitti. Secondo il WWF, invece, «il concetto di limiti planetari non ci dice di preferire la Natura a noi, ma evidenzia come senza un rispetto profondo per l’ambiente non ci sia futuro nemmeno per noi, che ne siamo parte legittima e integrante». In buona sostanza, continuare ad applicare il modello di sviluppo predatorio nei confronti dell’ambiente rappresenta per l’umanità un atteggiamento a dir poco suicida.

«La nostra economia del “prendi-produci-scarta” ha portato a un diffuso esaurimento delle risorse», spiega ancora il WWF. «Il ritmo con cui stiamo degradando il suolo minaccia la sicurezza alimentare globale; molti dei minerali e dei metalli comunemente utilizzati nella produzione di moltissimi oggetti, vengono sprecati e smaltiti con gravi conseguenze ambientali; abbiamo convertito metà delle terre emerse in campi coltivati o allevamenti di bestiame; 9 persone su 10 nel mondo respirano aria malsana». La lista è lunga e impone una seria riflessione sull’insostenibilità dei modelli di sviluppo e sui limiti planetari che si continuano a superare senza freni.

Il WWF identifica 9 limiti planetari, 6 dei quali sono già stati superati: «il cambiamento climatico, l’integrità della biosfera (perdita di biodiversità), il cambiamento d’uso del suolo, i flussi biogeochimici e (più recentemente nel 2022) l’umanità ha superato il confine planetario relativo alle entità inquinanti, inclusa la plastica, a minaccia degli ecosistemi marini e terrestri. Nel 2023, è stata la volta dell’utilizzo di acqua dolce».

L’appello dell’organizzazione ambientalista è a trasformare stili di vita, modelli di produzione e consumo per salvare il pianeta e, dunque, anche la salute e la felicità umana: «Vivere felici entro i limiti non è solo una questione di ridistribuzione delle risorse, ma anche di riduzione dei consumi complessivi e di trasformazione dei sistemi di approvvigionamento», chiarisce Eva Alessi (responsabile sostenibilità del WWF Italia). «È necessario limitare le attività dannose, e intraprendere azioni che ci consentano di rimanere all’interno di questi confini, perché quando grandi cambiamenti diventano irreversibili, poi non si possono più evitare. Sono molti i benefici di uno stile di vita sostenibile, a partire dal benessere personale, con una migliore qualità della vita, una dieta più sana, meno stress e più tempo per attività all’aperto e in famiglia; un risparmio economico che deriva da eliminare gli eccessi e ridurre gli sprechi».

Leggi l’appello del WWF in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente

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