
Arriva un papa, finisce una guerra?
Arriva un papa, finisce una guerra?
Cari Amici,
prima di quanto potessimo aspettarcelo, abbiamo avuto un papa nuovo, che ha lenito il dolore per la morte di papa Francesco. Noi lo abbiamo salutato come "il Papa della gioia", perché ci ha detto che il male non prevarrà. E ci ha colpito la gioia con cui è stato accolto da parte di tutti: a cominciare dai cardinali che lo avevano eletto e lo hanno attorniato sul balcone di piazza san Pietro, per ascoltare il suo primo saluto in cui in 100 secondi per dieci volte ha fatto appello alla pace.
Che significa questa gioia, esplosa in piazza san Pietro e nel mondo? Inaspettata com’era, ci è apparsa come un segno dei tempi. E che tempi sono questi? Secondo papa Leone i tempi saranno buoni, se noi li viviamo bene. Ma, citando sant’Agostino, che è a monte della sua spiritualità, ha affermato che “noi siamo i tempi”. E questo lo ha detto ai giornalisti, per esortarli a stare nella storia, e questo è un cimento anche per noi, dato che ciascuno è responsabile di tutto. E l’altra esortazione, rivolta ai giornalisti ma valida per tutti, è che anche la parola deve essere “disarmata e disarmante”, come la pace, non viziata e faziosa: perché tutto comincia dalla parola, “in principio era la Parola”, appunto.
Ma i tempi sono anche cattivi. C’è un Barbaro insediato alla Casa Bianca e c’è in corso una guerra pericolosissima a due passi da noi, addirittura contro la Russia, una guerra che come tutte le guerre si vorrebbe che finisse al più presto, e che invece l’Europa fa di tutto perché non finisca; e c’è un genocidio che non si può chiamare tale, perché se no chi lo sta facendo si offende.
Per questo è una gran cosa che sia arrivato un Papa così. Viene dall’America, anzi dalle due Americhe, insieme periferia e centro del mondo; e ci ha detto che dobbiamo tenerci per mano, tutti gli uomini, tutti i popoli, mano nella mano con la mano di Dio: e ha gridato: “mai più la guerra”, esprimendo una continuità nel servizio petrino mai venuta meno da Giovanni XXIII in poi.
Ma questa volta c’è una novità nella ricezione di questa parola, finora inascoltata da tutti i potenti. E la novità è che ora un potente sembra d’accordo, e riprende la motivazione che fu di papa Giovanni: tutti i Papi hanno denunciato l’inumanità della guerra, la sua crudeltà, il suo essere sempre una sconfitta, come da ultimo diceva papa Francesco, motivi molto congeniali al ministero papale; ma papa Giovanni aveva dato il motivo nuovo e più moderno del ripudio della guerra (“in questa età”, precisava la Pacem in terris): il motivo era che essa è «fuori della ragione», cioè è da dementi. Ed ecco che due giorni dopo Trump dice a Zelensky e a Putin: “fate finire questa stupida guerra”: finire la guerra non solo perché è malvagia, ma soprattutto perché è stupida: “Ho un messaggio per entrambi: fate finire questa stupida guerra. Stiamo perdendo cinquemila soldati a settimana, sia russi che ucraini”.
Per questo se ne può uscire: perché è così stupida da travolgere e punire prima di tutto chi la fa, e tanto più se la fa “senza ragione”. In questo senso oggi il più stupido di tutti è Zelensky, che si è tirato addosso e ha voluto continuare a tutti i costi una guerra che non gli toccava affatto e per la quale ha dato in olocausto il suo Paese; ma tutte le guerre dal Novecento in poi sono state stupide rovesciandosi contro i loro autori: gli Imperi centrali nella prima guerra mondiale, Hitler, Mussolini, il Giappone, tutti suicidi, la guerra del Vietnam, l’Iraq (le due Torri!), l’Afghanistan, la Libia, e naturalmente l’Ucraina, per non parlare di Gaza.
E qui c’è una logica nel fatto che a proclamare la follia della guerra sia il più folle dei governanti di oggi. Se Trump non vuole la guerra, non è perché la giudica cattiva (se no non manderebbe armi a Israele), ma perché è stupida, non fa “grande” l’America, costa un sacco di soldi e mette a rischio il dollaro: e lui lo comprende perché è un folle lucido più degli altri, e preferisce non il burro, ma i dazi ai cannoni. Perciò ora possiamo sperare che almeno la guerra d’Ucraina pur all’insaputa dell’Europa illuminista, e nonostante l’Europa, stupida com’è, finalmente, finisca.
Nel sito pubblichiamo un’intervista all’Unità su papa Leone, e il discorso del Papa ai giornalisti.
Con i più cordiali saluti,
da “Prima Loro” (Raniero La Valle)
*Foto ritagliata di waferthinninja tratta da Flickr
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