Spagna: le 5 suore clarisse di Belorado, maltrattate e spaventate, sono state liberate dalla Guardia Civil
Quando gli uomini della Guardia Civil sono entrati nel monastero di Orduña (Bizkaia) per sequestrare le 30 opere d’arte trafugate dal monastero di Belorado dalle cosiddette ex suore clarisse “scismatiche” (e perciò scomunicate) , si sono imbattuti nella penosa situazione in cui versavano le cinque suore anziane e malate rimaste fedeli alla Chiesa cattolica. Da qui la decisione di fare intervenire il tribunale istruttorio n. 5 di Bilbao, che ha ordinato il loro trasferimento nell’ospedale cittadino, effettuato il 18 dicembre da una commissione presieduta dal giudice di Bilbao, da ufficiali della Guardia Civil e da medici legali.
Fra gli 87 e i 101 anni, le anziane consorelle erano nella cura delle scismatiche, ma, secondo il racconto reso al quotidiano La Razon (22/12) dai primi soccorritori, «sono state sistematicamente trascurate, le abbiamo trovate molto sporche e molto magre». «È chiaro – hanno constatato – che le loro unghie delle mani e dei piedi non vengono tagliate da molto tempo, e non vengono lavate regolarmente perché hanno delle croste sulla testa. Alcune ferite sulla pelle mostrano che potrebbero aver indossato lo stesso pannolone tutto il giorno». “Coabitavano” con un cane che defecava e urinava nelle loro stanze e con una gatta che lì stesso aveva appena partorito.
Anche coloro che hanno potuto trascorrere del tempo con le suore anziane, scrive il giornale, hanno testimoniato come le loro capacità cognitive, diminuite dall'età e dalla salute cagionevole, impedissero loro di chiedere aiuto o di esprimere le proprie opinioni sullo scisma o il loro desiderio di essere assistite, come lo sono ora, dalle suore clarisse che sono andate in loro soccorso e che ora le assistono.
«Lo stato di abbandono fisico in cui sono state trovate le cinque suore anziane, secondo la testimonianza di una delle suore della Federazione delle Clarisse di Nostra Signora di Arantzazu che ha partecipato al trasferimento – riferisce il quotidiano ABC (22/12) – è stato aggravato da uno stato emotivo precario e da una manipolazione spirituale esacerbata dallo scisma imposto loro dalle suore più giovani. Pertanto, le suore inizialmente hanno mostrato “paura del contatto fisico” con gli altri, comprese le suore Clarisse della Federazione che erano presenti per prendersi cura di loro».
Atteggiamento giustificato da pratiche poco ortodosse cui venivano soggette le cinque religiose, stando per lo meno a fonti anonime citate da ABC. Scrive il quotidiano: «Quando le Clarisse presenti durante il trasferimento hanno chiesto a ciascuna suora: “Come state?”, una di loro ha risposto: “Sono felice perché il nemico non è qui”. Più preoccupante è stata la risposta di un'altra suora, che ha affermato: “Sono felice perché oggi nessuno è venuto a picchiarmi”. Questa sorprendente affermazione le ha spinte a chiedere a un'altra suora se fosse stata colpita anche lei, “al che ha risposto 'sì'”».
L'ex badessa di Belorado, Laura García de Viedma (per lo scisma da lei capeggiato insieme ad altre consorelle vedi qui) è stata molto critica nei confronti del comportamento della Guardia Civil «su ordine del giudice». Scrive Europa Press (22/12) che l’ex badessa ha sottolineato che le anziane clarisse sono state prese «con la forza e fatte marciare con degli sconosciuti, seminude» e senza informarsi delle «medicine» che prendono, e una di loro è stata presa «con la febbre». Mentre le cinque suore venivano trasferite, ha detto ancora, la Guardia Civile teneva tutte le suore scismatiche nel monastero di Orduña «in isolamento». Ha aggiunto che c’è un «chiaro tentativo di affondare» la sua comunità e di «metterla a tacere» perché considerata «anti-sistema», rivendicando il diritto alla «libertà di coscienza».
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