Lidia Menapace donna del cambiamento
Autore: Ileana Montini
È la storia di un’amicizia. Quella fra Lidia Brisca Menapace (1924 – 2020), partigiana, pacifista, cattolica, femminista, donna dal radicato impegno politico, e Ileana Montini (1940), intellettuale e giornalista, anche la sua un’esistenza vissuta all’insegna dell’impegno politico e sociale. La prima lettera del 1968, l’ultima del 1991. Le lettere occupano un lungo tempo segnato da eventi nazionali e internazionali di grande rilevanza storica, come la caduta del muro di Berlino nel 1989. Ma anche dalla varietà di percorsi del femminismo e dalle trasformazioni all’interno della sinistra, intrecciando frammenti di vita, emozioni, sentimenti e profonde riflessioni politiche. Nonostante la Storia avesse separato i tanti protagonisti dei mitici anni ’60 e dei ’70 di piombo, Ileana e lidia sono rimaste unite. Uno dei motivi del loro rapporto può cercarsi nelle comuni origini nella Democrazia Cristiana, come scrive Corradino Mineo nella Prefazione. «Entrambe è come se si fossero iscritte alla Direzione della DC. E si fossero trovate lì quando tutto ha preso a cambiare. Deputate a esercitare una certa libertà di pensiero nel movimento femminile.
Delegate ad afferrare umori che ormai scappavano al Partito-Stato. Ma aduse “al dissenso disciplinato”». Il lettore troverà nelle lettere «le stimmate» delle origini di questa straordinaria amicizia. «Il bisogno che tutto cambi, per poter cambiare noi stessi. E la ricerca del “concreto”, per trasformare l’eresia in verità».