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PROPAGANDA CHE OFFENDE LA NOSTRA INTELLIGENZA. PRETI MOLISANI CONTRO L'OPUSCOLO DI BONDI

Tratto da: Adista Notizie n° 23 del 25/03/2006

33289. ROMA-ADISTA. Il mondo cattolico "non è terra di conquista, ma parte attiva, responsabile e critica della società italiana". E i sacerdoti, per informarsi, leggono i giornali, non certo gli opuscoli di Forza Italia: sanno perciò benissimo che la situazione del Paese, dopo i cinque anni di governo Berlusconi, non è certo quell'eldorado dipinto da Sandro Bondi. Inoltre, l'attuale governo non ha le carte in regola per poter affermare di essersi ispirato, nella sua azione, ai principi della Dottrina sociale della Chiesa. È anzi paradossale il fatto stesso che si permetta di sostenerlo, dopo aver appoggiato una guerra insensata, varato una riforma fiscale che agevola i redditi medio-alti, distrutto con le leggi ad personam la cultura delle legalità, introdotto nella scuola una riforma che ci riporta indietro nella garanzia del diritto allo studio, nega con la "Bossi-Fini" il valore dell'accoglienza, sovverte addirittura i fondamenti della nostra democrazia cambiando "le regole fondamentali dello Stato a colpi di maggioranza". È la sintesi della risposta scritta da don Gino D'Ovidio, parroco di Duronia (Cb), in risposta all'opuscolo inviato da Forza Italia a tutti i parroci del Paese (v. Adista nn. 19 e 21/06). Il testo, pubblicato su un periodico di Larino, Il Ponte, è stato sottoscritto da altri preti molisani, tra cui don Michele Tartaglia, prete a Campobasso, biblista ed assistente ecclesiastico regionale dell'Agesci-Molise; don Franco D'Onofrio, parroco di S. Massimo (Cb), impegnato anche lui nell'Agesci come assistente spirituale e don Antonio Di Lalla, parroco di Bonefro (Cb) e direttore responsabile della rivista La Fonte. Lo riproduciamo qui di seguito.

Sandro Bondi per la pubblicità elettorale di Forza Italia ha inventato l'ennesimo espediente: ha inviato ai 25.000 parroci italiani un opuscolo di dieci pagine dal titolo "I frutti e l'albero" in cui maldestramente prova a presentare i "cinque anni del governo Berlusconi alla luce della Dottrina sociale della Chiesa".

Nella lettera che accompagna l'opuscolo si prova a penetrare nella coscienza dei sacerdoti, che sappiamo tutti essere molto vigile e critica, con una presentazione dell'azione del governo Berlusconi che avrebbe dato all'Italia una condizione di promozione umana e sociale per tutti, ma in particolare per i più deboli secondo criteri di sussidiarietà e di solidarietà, seguendo le indicazioni della Dottrina sociale della Chiesa.

Si fa di più: si presenta la Casa delle Libertà come il baluardo di difesa del patrimonio culturale e spirituale dei cattolici ed in certi passaggi si ha la sensazione che si voglia presentare il conto alla Chiesa per talune leggi estremamente discutibili quali quelle per gli oratori, per gli insegnanti di religione e per l'abolizione dell'Ici agli enti ecclesiastici.

Peccato che Forza Italia non si renda conto di aver scelto per l'opuscolo lettori preparati, menti pensanti e con una elevata capacità di lettura della realtà politica italiana.

Primo errore gravissimo, allora: la convinzione di Forza Italia che i sacerdoti per informarsi leggano gli opuscoli piuttosto che i giornali. Tra l'altro il tentativo di presentare la situazione italiana dopo i cinque anni di governo Berlusconi come un eldorado cozza contro i dati presentati dall'Eurispes in gennaio e dall'Istat recentemente.

I due istituti descrivono un Paese a crescita zero, una contrazione di centoduemila posti di lavoro, un deficit pesante, un aumento della fascia di povertà impressionante anche tra il ceto medio ed una precarizzazione del mercato del lavoro che preoccupano un po' tutti, dagli industriali ai sindacati fino ai normalissimi cittadini i quali non riescono più a vivere con stipendi e pensioni che hanno perso pesantemente il loro potere d'acquisto.

Il libretto spedito da Bondi ai sacerdoti prova persino a presentare il governo Berlusconi come il paladino della pace nel mondo e colui che sta impegnandosi fortemente per la riduzione del debito dei Paesi poveri ed il loro sviluppo economico.

Francamente la parte più eclatante, scandalosa ed anche indisponente del documento firmato da Bondi è che Forza Italia scriva ai presbiteri della Chiesa cattolica italiana presentandosi come il partito che avrebbe governato in linea con i principi della Dottrina sociale della Chiesa.

È paradossale che possa sostenere questo chi ha ignorato le posizioni nonviolente di Giovanni Paolo II sulla guerra in Iraq, ha fatto una riforma fiscale che agevola i redditi medio-alti, ha distrutto con parecchie leggi ad personam la cultura della legalità, ha cercato di minare i principi di una giustizia uguale per tutti, ha prodotto una riforma scolastica che riporta indietro il Paese nella garanzia di un diritto allo studio criticamente fondato, ha ostacolato il valore dell'accoglienza per gli immigrati con la Bossi-Fini, sta provando a cancellare solidarietà ed unità nazionale con il progetto pseudofederalista della devoluzione ed infine prova a sovvertire i fondamenti dello Stato democratico con una legge elettorale ed una riforma della Costituzione che stanno provocando in tutta Italia un vero e proprio movimento di ribellione al punto che le firme per il referendum abrogativo hanno raggiunto un numero elevatissimo.

Inoltre a nessuno sfugge l'arroganza di questo governo che ha cercato di cambiare perfino le regole fondamentali dello Stato a colpi di maggioranza, dimenticando che abitualmente esse si affidano ad una commissione bipartisan e che comunque si modificano con il concorso di tutto il Parla-mento.

C'è chi con posizioni molto rispettose in questa campagna elettorale sta cercando di tenere un dialogo corretto e costruttivo con il mondo cattolico.

In questa direzione non va certo l'opuscolo di cui stiamo parlando.

Ai sacerdoti che lo stanno ricevendo, secondo noi, non resta altro da fare che rinviare al mittente uno strumento che non cerca seria informazione e confronto con la Chiesa, ma si pone unicamente come puro mezzo di pubblicità, costruito per giunta con scarso rispetto per l'intelligenza altrui.

A fronte di tale posizione chi pone in atto tali escamotage elettorali riuscirà forse a capire un po' che il mondo cattolico non è terra di conquista, ma parte attiva, responsabile e critica della società italiana con cui ci si può solo correttamente confrontare.

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