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LETTERA DEL CARD. ARINZE A MONS. ARIZMENDI

Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 25/03/2006

Nell'ultima Riunione Interdicasteriale, celebrata lo scorso 1 ottobre, come Lei ha potuto osservare, si è realizzato un dettagliato e serio esame della richiesta presentata da Sua Eccellenza e dell'attuale situazione della diocesi di San Cristóbal de Las Casas e dei suoi riflessi sulla vita della Chiesa universale. Come risultato della deliberazione, si è convenuto quanto segue:

Non si può ignorare che, anche cinque anni dopo la partenza di S. E. Samuel Ruiz da San Cristóbal de las Casas, continua ad essere latente nella Diocesi l'ideologia che promuove l'implementazione del progetto di una Chiesa autoctona. In questo senso, la Riunione Interdicasteriale si è pronunciata per una sospensione di eventuali ordinazioni di diaconi permanenti fino a che non sia stato risolto il problema ideologico di fondo.

Allo stesso modo, si chiede che venga rafforzata la pastorale vocazionale, in vista al sacerdozio celibe, come nel resto della Chiesa in Messico e negli altri Paesi dell'America Latina; e che venga interrotta la formazione di altri candidati al diaconato permanente. Costituisce, in effetti, un'in-giustizia contro questi fedeli cristiani alimentare una speranza senza prospettive reali; inoltre, il diaconato presuppone una vocazione personale, non una designazione comunitaria bensì una chiamata ufficiale della Chiesa; richiede una formazione intellettuale solida, orientata dalla Sede Apostolica.

Per contribuire a risanare la vita ecclesiale, dall'inizio si è chiesto e si continua a indicare di aprire la diocesi ad altre realtà proprie dell'universalità della Chiesa cattolica, per aiutarla a uscire dall'isolamento ideologico menzionato.

Per ultimo, conviene sottolineare che alimentare nei fedeli aspettative contrarie al Magistero e alla Tradizione, come nel caso di un diaconato permanente orientato verso il sacerdozio uxorato, pone la Santa Sede nella situazione di dover respingere le distinte richieste e pressioni, e in questo modo la si fa apparire come intollerante".

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