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PRETI SICILIANI RESPINGONO LETTERE E "SOLDI ELETTORALI" DEL CENTRO-DESTRA

Tratto da: Adista Notizie n° 27 del 08/04/2006

33316. PALERMO-ADISTA. In Sicilia la Casa delle Libertà ha aperto la caccia al voto cattolico a colpi di euro elargiti direttamente alle parrocchie e alle diocesi. Molti accettano e ringraziano, qualcuno rifiuta, mentre i vescovi si proclamano ufficialmente "indipendenti e autonomi dagli schieramenti" e il vescovo di Trapani, mons. Francesco Miccichè, respinge i metodi poco trasparenti: "l'etica della politica – scrive il vescovo in una "lettera ai candidati" lo scorso 20 marzo – non può essere quella del compromesso, del baratto, dell'intesa con forze ambigue, con gruppi e lobby che non garantiscono la totalità dei cittadini ma solo una nicchia di ceti privilegiati".

Pecunia non olet

Sono oltre 200 le parrocchie siciliane che hanno chiesto all'Assessorato regionale per la famiglia e le politiche sociali i contributi "per acquisto di paramenti ed oggetti sacri, istruzione religiosa, restauri conservativi di attrezzature ed arredi legati alle finalità ed ai servizi religiosi di culto, di beneficenza ed istruzione". La legge è del novembre 2004, ma lo scorso 15 febbraio l'Assemblea regionale siciliana l'ha modificata per snellire maggiormente le procedure e permettere alle parrocchie un più rapido accesso ai fondi, in tempo sia per le elezioni politiche del 9 aprile che per le regionali del 28 maggio. I moduli per entrare nell'elenco dei beneficiari vengono distribuiti non solo dagli uffici della Regione ma anche dai negozi di arredi sacri, che evidentemente ne hanno il loro tornaconto: "Tu stai comprando una tunica o un calice? – racconta un sacerdote alla "Repubblica" di Palermo (28/03) –. Il negoziante ti spiega, anche se non glielo hai chiesto, come puoi accedere ad un finanziamento della Regione per acquistare tante altre cose oltre a quelle che ti servono nell'immediato".

Ma non è questo l'unico provvedimento "pre-elettorale" della Regione, guidata da Salvatore Cuffaro, che punta al mondo cattolico. Lo scorso 6 febbraio, infatti, sempre presso l'Assessorato regionale per la famiglia e le politiche sociali, è stato istituito il Fondo regionale per la concessione di contributi straordinari in favore di enti, fondazioni, onlus, associazioni ed enti di culto. Lo stanziamento è consistente: 8.690.000 euro da spendere per "il perseguimento dei fini statutari e per l'organizzazione di manifestazioni ed iniziative di pubblico interesse".

Pecunia olet

La Caritas della diocesi di Monreale, invece, ha rimandato al mittente i 500 euro per la "compartecipazione alle opere di assistenza" che le erano stati inviati dalla Presidenza del Consiglio provinciale di Palermo guidata da Maurizio Gambino (Forza Italia). Le attività della Caritas di Monreale, scrive il direttore mons. Vincenzo Noto restituendo i soldi a Gambino, "non effettuano spese particolari ma vivono del servizio di volontari e di generi alimentari che vengono quotidianamente forniti dalla Provvidenza di Dio che non ci fa mancare nulla". Tuttavia, prosegue, "se qualcuno di voi volesse portare generi di prima necessità o volesse impegnarsi nei doposcuola o nel servizio alla mensa sarebbe graditissimo". "La Repubblica" di Palermo segnala che anche la Caritas di Palermo ha ricevuto un'offerta dalla Presidenza del Consiglio provinciale – di 1.000 euro – che però non ha restituito.

Non denaro ma una lettera del presidente provinciale di Alleanza nazionale, Giampiero Cannella, ha rispedito al mittente p. Francesco Michele Stabile, amministratore della parrocchia "San Giovanni Bosco" di Bagheria. Il partito di Fini, racconta p. Stabile alla "Repubblica di Palermo (29/03), "si erge a difensore della dottrina della Chiesa. Si rivolgono a me appellandomi come ‘Reverendo Padre'. Avrei potuto anche accettarla quella lettera, se mi avessero trattato come un elettore qualunque, ma la religione devono lasciarla fuori. Ho già scritto la risposta, nella quale dico che ho trovato la loro missiva di cattivo gusto. Dicono di ergersi a difensori dei valori cattolici, mi sembra fuori luogo e offensivo. La Chiesa non ha bisogno di queste difese". E comunque, prosegue il sacerdote, "i cattolici sono legittimamente presenti in altre formazioni politiche e non possono essere accusati di non avere a cuore i valori evangelici."

Se qualcuno rifiuta le avances del centro-destra, altri però le accolgono, come testimoniano alcuni sacerdoti. "Purtroppo alcune parrocchie sono ancora centri dove si veicola il voto", racconta ancora a "Repubblica" (31/3) p. Antonio Garau, parroco di Maria Santissima del Carmelo a Palermo. È un fenomeno che oggi riguarda soprattutto i paesi della provincia. Ai fedeli della mia comunità ho detto: votate per chi ha realmente fatto qualcosa per il quartiere, per chi si è impegnato senza proclami. Ai politici che provano a passare dalla parrocchia dico: non vi conosco, avreste dovuto fare qualcosa prima, adesso è tardi". (l. k.)

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