WLADIMIRO DORIGO, "CATTOLICO ADULTO" E MAESTRO DI LAICITÀ ‘IN TEMPORALIBUS'
Tratto da: Adista Notizie n° 53 del 15/07/2006
33485. ROMA-ADISTA. Viviamo tempi i cui i "cattolici adulti" stanno diventando merce rara. Ma nella storia del nostro Paese non è stato sempre così e la morte il 1 luglio scorso di Wladimiro Dorigo, noto medievalista, cultore della storia dell'arte e dell'architettura di Venezia (dove, nato nel 1926, è vissuto), ci permette di ricordarlo.
Dorigo è stato tra i protagonisti più significativi di quella stagione della Chiesa e della società italiana che precedette e preparò i grandi cambiamenti sociali ed ecclesiali degli anni ‘60 e ‘70. L'impegno di Dorigo inizia come dirigente dell'Azione Cattolica. Fu protagonista, nel 1954, insieme all'intera Presidenza della Gioventù italiana di Azione Cattolica, di un clamoroso gesto di protesta: le dimissioni collettive di dirigenti nazionali e diocesani di Ac in polemica contro l'intransigenza vaticana che aveva esautorato il presidente nazionale Mario Rossi, apertamente criticato – lui e i suoi collaboratori - dall'Osservatore Romano per avere seguito "pericolose tendenze dottrinali".
Alla fine degli anni cinquanta, esaurita la stagione dei governi centristi, in Italia si stava faticosamente avviando la collaborazione tra democristiani e socialisti. Nella Chiesa italiana, col declino del pontificato pacelliano, emergevano nelle gerarchie contrasti e diversità di orientamento che, dopo essere state a lungo celate, si esprimevano anche in un diverso atteggiamento verso le nuove istanze nella base ecclesiale. Nell'Ac, in opposizione alla linea reazionaria di Luigi Gedda (allora presidente generale di tutta l'associazione), emergevano nuove sensibilità sociali, pastorali e teologiche, guardate con sospetto e timore da settori consistenti del Vaticano (per tutte quelle vicende v. Francesco Piva, La gioventù cattolica in cammino... Memoria e storia del gruppo dirigente [1946-1954], Franco Angeli). Così, nella Chiesa di allora, poteva accadere che mentre Giovan Battista Montini, rimosso dalla Segreteria di Stato vaticana e "promosso" all'arcidiocesi di Milano (senza porpora cardinalizia), invitava don Primo Mazzolari e padre Ernesto Balducci - inquieti interpreti delle insofferenze nei confronti dello stretto connubio tra gerarchia cattolica e politica italiana - a parlare ai fedeli milanesi, il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo ultraconservatore di Genova, impedisse allo stesso Montini di predicare nella sua diocesi.
La vicenda di Dorigo si inserisce in questa delicata e fertilissima fase della vita del Paese e della Chiesa. A Venezia, dove Dorigo era impegnato nelle fila della sinistra Dc, nel 1953 era arrivato dalla nunziatura di Parigi il card. Angelo Roncalli. Il nuovo patriarca prendeva possesso di una diocesi politicamente in subbuglio: il settimanale ufficiale della Democrazia cristiana "il Popolo Veneto", allora controllato dalla corrente della "sinistra di base" (Pistelli, Marcora, Misasi, Mattei, Granelli e De Mita) e diretto proprio da Dorigo, era impegnato a promuovere nella città lagunare l'alleanza tra democristiani e socialisti, sfociata nel 1956 nella prima giunta di centro-sinistra in conflitto con la leadership fanfaniana del partito.
La cosiddetta "Formula Venezia", sconfessata dalla stessa direzione nazionale della Dc ed ancor più fortemente avversata dalla Curia romana (alle cui decisioni il cardinale patriarca si adeguò anche se in un primo momento non aveva ostacolato l'accordo), fu bruscamente interrotta ed ebbe come immediata conseguenza la sconfessione della linea seguita dal "Popolo veneto" e le dimissioni di Dorigo (febbraio ‘58) dal giornale e da tutte le cariche ricoperte nel partito e nel governo locale come assessore ai Lavori Pubblici.
Dorigo non si rassegnò alla sconfitta. In coerenza con il suo impegno, nell'aprile 1958 diede vita a Questitalia - bozze di politica e di cultura, per continuare la battaglia intervenendo in piena autonomia nel dibattito politico. Ben consapevole delle implicazioni ecclesiali della sua decisione, Dorigo portò avanti per 13 anni l'ambizioso progetto di affrontare la battaglia politico culturale della "laicità in temporalibus".
La rivista, che anticipò e alimentò sensibilità e istanze che largo spazio avrebbero avuto negli anni del Concilio e del post-Concilio, non volle mai qualificarsi come "cattolica", pur avendo al suo interno un forte gruppo di cattolici. Col tempo vennero sempre più precisati i riferimenti e gli interventi diretti su questioni concernenti la comunità ecclesiale e l'istituzione ecclesiastica sempre ispirati alla promozione della laicità nei rapporti tra Stato e Chiesa e nella rivendicazione del diritto ad intervenire sulle "questioni" concernenti la comunità ecclesiale. Decisamente anticoncordataria, contribuì a contrastare ogni tentazione integrista all'interno dei gruppi cattolici nella stagione del ‘68. Finita l'esperienza di Questitalia (per la cui ricostruzione v. ad esempio il saggio di Marcello Vigli in L. Ceci e L. Demofonti (a cura di), Chiesa, laicità e vita civile. Studi in onore di Guido Verucci, Carocci editore), Dorigo fu tra i principali animatori dei Gruppi spontanei cattolici della nuova sinistra. Fu poi consigliere comunale nel comune di Mira e consigliere regionale indipendente del Pci dal 1985 al ‘90. In anni recenti, quando più difficile divenne l'impegno politico diretto, Dorigo intensifico l'attività culturale. Docente di Storia Medievale presso l'Università Ca' Foscari, Dorigo resta uno dei più insigni medievalisti ed esperti della storia veneziana del Paese.
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!