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INCAPACE DI COMPRENDERE LA REALTÀ LATINOAMERICANA: LE CRITICHE DELLA STAMPA INTERNAZIONALE AL PAPA

Tratto da: Adista Documenti n° 38 del 26/05/2007

DOC-1861. APARECIDA-ADISTA. Il minimo che si può dire sulla visita di Benedetto XVI in Brasile è che non è stata un successo. Di fiasco, di fracaso, perlomeno in relazione alla partecipazione dei fedeli, molto al di sotto delle aspettative, ha anzi parlato più di un giornale, dal Messico all’Argentina. Ma è soprattutto sull’incapacità di Ratzinger a comprendere la realtà latinomericana che si sono appuntate le critiche della stampa. Oltre che, naturalmente, sulla linea rigidamente conservatrice seguita dal papa, che, anche in terra brasiliana, è apparso più che mai nella veste di arcigno guardiano dell’ortodossia cattolica.

In questa veste, Benedetto è riuscito, prima ancora di atterrare all’aeroporto di São Paulo, a sollevare un polverone sulla questione della scomunica ai politici favorevoli alla depenalizzazione dell’aborto; ha attaccato (direttamente durante il volo per il Brasile e indirettamente nei successivi discorsi) la Teologia della Liberazione, mettendo in guardia dal pericolo di trasformare il cristianesimo in una ideologia; ha chiuso ogni porta al dialogo con le Chiese evangeliche, definendole sbrigativamente sètte; ha calpestato la verità storica giungendo a negare l’imposizione violenta del cristianesimo in epoca coloniale, attirandosi così le dure critiche dei rappresentanti dei popoli indigeni e vanificando le richieste di perdono presentate dal suo predecessore, e, come se non bastasse, ha definito un’involuzione l’attuale processo di recupero delle religioni precolombiane; ha, infine, provocato nuove polemiche con la sua denuncia rispetto a “forme di governo autoritarie”, in cui tutti gli osservatori hanno letto un attacco ai governi di sinistra, Venezuela in testa (tanto più di fronte alle dichiarazioni del segretario di Stato card. Tarcisio Bertone a proposito delle preoccupazioni della Santa Sede per la comparsa “di governi autoritari in America Latina, come il Venezuela”). Ha, sì, parlato di “opzione preferenziale per i poveri”, ma appena come presenza “implicita nella fede cristologica in quel Dio che si è fatto povero per noi”, e, se ha denunciato “la mentalità machista”, si è guardato bene dal dare via libera al dibattito sui ministeri femminili.

Ma, al di là dei contenuti del discorso papale, la visita di Ratzinger in Brasile è stata accompagnata anche dalla polemica sulle spese del viaggio e sul lusso che avrebbe circondato il papa: sul quotidiano O Estado de S. Paulo, Ricardo Westin si sofferma sulle “riforme milionarie” dei locali in cui ha alloggiato il papa, sui megaschermi al plasma della basilica di Aparecida, sul calice d’oro, argento e bronzo di 3.500 reais per la messa a Campo di Marte, sul vino da 350 reais a bottiglia per i pranzi del papa, sulla cucina del monastero in funzione 24 ore al giorno, sugli “oltre 400 pezzi di porcellana francese fatti esclusivamente per l’illustre ospite”. Senza contare, aggiunge Fabrício Escandiuzzi sul sito di Terra, che per le vesti del papa sono stati impiegati 15 chilometri di filo l’oro e d’argento. “Tanto cibo, tante bevande, tante spese, tanto lusso – ha commentato il vescovo emerito di Goiás Velho dom Tomás Balduino -: tutto questo è una controtestimonianza. Va contro la testimonianza di Gesù Cristo, che non si è mai lasciato trattare come re. Quando è entrato in un palazzo, è stato per essere frustato”.

Di seguito una rassegna dalla stampa estera. (claudia fanti)

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