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FUORIROTTA 1997

Tratto da: Adista Documenti n° 70 del 13/10/2007

L’anno politico si apre con il Congresso del Ppi. Franco Marini (12/1) è eletto segretario del partito con il 58,1% dei voti. Altro congresso, a febbraio: quello del Pds. D'Alema viene confermato segretario con l'88% dei voti. Consenso reso solo un po’ meno "bulgaro" dalla dissociazione della sinistra interna. Ricevuta l’investitura, l’asse D’Alema-Marini inizia le manovre per scardinare gli assetti, ritenuti troppo sbilanciati a sinistra, del governo Prodi. Il primo passo è la Commissione Bicamerale istituita (6 febbraio) per “fare” le riforme istiuzionali. Nonostante Berlusconi continui a paventare la minaccia comunista e postcomunista, Forza Italia, con Ccd e Cdu, vota compatta per assegnare la presidenza della Commissione al segretario del Pds. An si astiene. La Lega abbandona l'aula ("che facciano pure le prove dell'inciucio con D'Alema premier e i due paggetti Fini e Berlusconi", dice Bossi). A fine maggio la Lega deciderà di disertare i lavori della Bicamerale, per poi tornare improvvisamente sui suoi passi e scompigliare i fragili equilibri raggiunti. Ma il 20 giugno la “nuova Italia” è servita per dessert, in casa Letta, dove si incontrano in gran segreto D'Alema, Berlusconi, Marini e Fini. Riforma del sistema radiotelevisivo, conflitto di interessi e questione giustizia vengono sacrificati sull’altare di un compromesso - il cosiddetto “patto della crostata” - che consente, a fine giugno, alla Bicamerale di concludere i lavori approvando l’elezione diretta del capo dello Stato, il premierato forte, il sistema elettorale a doppio turno, il federalismo, la sussidiarietà, la separazione delle carriere tra pm e giudici. La palla passa al  Parlamento, che dovrebbe ratificare. Il governo Prodi, intanto, vivacchia, tra privatizzazioni (quella di Telecom è la più grossa mai fatta a livello europeo), incentivi per la rottamazione di auto e motorini (la Fiat, che fa boom di vendite, ringrazia), provvedimenti come il «pacchetto Treu» sull'occupazione (che, tra l’altro, istituisce i famigerati co.co.co.), “risanamento” dei conti pubblici. Ma deve fronteggiare anche l’emergenza clandestini seguita alla grave crisi che sconvolge a febbraio l’Albania, in rivolta contro il governo corrotto di Sali Berisha (il 28 marzo, sul canale d'Otranto, una nave albanese affonda: muoiono 58 persone). E lo scandalo che coinvolge (giugno) i paracadutisti della Folgore impegnati nella “missione di pace” iniziata in Somalia nel ‘93, accusati, da foto e testimonianze pubblicate da Panorama, di torture e sevizie. Il governo decide di istituire una commissione di inchiesta, presieduta da Ettore Gallo, che, alla fine dei lavori (agosto), parla appena di “casi isolati” di cui i vertici dell’esercito non sarebbero stati a conoscenza. Poi (settembre) c’è il grave terremoto che sconvolge Umbria e Marche: ci sono morti, feriti e sfollati a migliaia. Prodi resiste, sostenuto anche dai buoni risultati alle amministrative, dove l'Ulivo vince (tranne Milano e Torino) in tutte la grandi città. Ma ad ottobre l’esecutivo cade sulla Finanziaria. Rifondazione non vuole votarla così com’è (ma l’ala cossuttiana inizia a prendere le distanze dal segretario del Prc). Poi decide di bere l’amaro calice, ma chiede l’introduzione delle 35 ore lavorative e una svolta in ambito sociale. La Confindustria boccia senza appello.Uno sguardo al mondo. Il 22 aprile, a Lima, 14 militanti del movimento dei Tupac Amaru guidati da Nestor Cerpa Cartolini, che da mesi occupavano l'ambasciata giapponese per richiedere la scarcerazione dei loro compagni prigionieri nelle carceri peruviane, vengono massacrati nel corso dell’intervento delle forze speciali di Fujimori. Il 1° maggio, in Gran Bretagna, dopo 18 anni di governo conservatore, i laburisti di Tony Blair vincono le elezioni. Quel mese, il sud-est asiatico è colpito da una grave crisi economica, che ha ripercussioni sulle borse di tutto il mondo. L’11 dicembre, la Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici di Kyoto presenta un Protocollo per la riduzione entro il 2012 dei gas serra. Il 22 dicembre, in Chiapas, un gruppo paramilitare massacra una comunità indigena nell'ora della messa; muoiono 45 persone, tra cui 4 donne incinte.

Dopo un anno di relativa calma, il Vaticano torna al suo febbrile lavoro di repressione: con una "Notificazione" datata 2 gennaio scomunica il teologo Tissa Balasuriya per il suo libro Mary and human liberation, che "scalza su punti essenziali la fede cristiana"; biasima la Conferenza dei religiosi colombiani rea di aver usato uno stile "rivendicativo, aggressivo e critico verso la stessa gerarchia ecclesiastica"; limita radicalmente - con una Istruzione interdicasteriale firmata il 15 agosto dai capi di otto dicasteri e uffici della Curia - la collaborazione dei laici al ministero dei sacerdoti; fa chiudere l'Istituto Interreligioso e il Centro di Studi cattolici di Città del Messico e l'Istituto Teologico gesuita del Colegio Maximo de Cristo Rey, troppo schierati con la Teologia della Liberazione; vieta di pubblicare a tre teologi sudcoreani, p. John Sye Kong-seok, p. Paul Cheong Yang-mo e p. Edouard Ri Je-min, perché sostengono idee "per nulla conformi alla dottrina cattolica", su temi come il sacerdozio femminile, il celibato dei preti, l'inculturazione; blocca (20 settembre) la traduzione inglese dei libri liturgici fatta dalla Conferenza episcopale Usa. Insomma, anche se Wojtyla cerca di salvare le apparenze mediatiche, invitando Bob Dylan a cantare al Congresso eucaristico di Bologna (settembre), la “musica” è sempre la stessa. Anche nella Chiesa italiana, dove il card. Ruini prosegue nel suo disegno egemonico sui media cattolici e arriva ad ottenere dal papa (11 febbraio) un decreto di commissariamento dei religiosi paolini, mentre ad agosto, all’Assemblea Ecumenica di Graz, impone alla delegazione italiana di non votare sul documento finale, in dissenso, sembra, su un passaggio dedicato al ruolo delle donne nella Chiesa. (v. g.)

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