Nessun articolo nel carrello

28 VESCOVI ITALIANI FIRMANO L’APPELLO DI PAX CHRISTI CONTRO LA GUERRA

Tratto da: Adista Notizie n° 79 del 17/11/2007

31541. BISCEGLIE-ADISTA. Nel mondo cattolico cresce, anche all'interno dei vertici ecclesiastici, il dissenso all'ipotesi di una nuova guerra contro l'Iraq. Dopo le nette parole del papa e quelle del cardinal Camillo Ruini, pronunciate nella prolusione al Consiglio permanente della Cei, 28 vescovi manifestano apertamente il loro dissenso a qualunque ipotesi di un nuovo conflitto in Medio Oriente. Qualche settimana fa (v. Adista n. 63/02) Pax Christi aveva pubblicato "Fermare la macchina della guerra!", un documento nel quale l'associazione si rivolgeva ai parlamentari ed al governo italiano affinché, nello spirito del nostro dettato costituzionale, rifiutassero di coinvolgere il nostro Paese in una nuova iniziativa bellica, e chiedeva ai deputati europei di intensificare l'opera di mediazione tra le parti per scongiurare il conflitto. Ebbene, a distanza di poco meno di due mesi dalla sua pubblicazione (28/8/02), l'appello ha già raccolto più di 600 adesioni, tra le quali quelle di numerose personalità di spicco nel mondo della cultura, della giustizia, dell'associazionismo e della comunità cristiana. Tra gli uomini di Chiesa che hanno voluto sottoscrivere l'appello anche 28 vescovi di varie diocesi d'Italia. Sono: Vincenzo Cozzi (Melfi-Rampolla-Venosa), Giuseppe Orlandoni (Senigallia), Raffaele Calabro (Andria), Filippo Strofaldi (Ischia), Giovan Battista Pichierri (Trani-Barletta-Bisceglie), Pietro Bottaccioli (Gubbio), Cesare Bonicelli (Parma, lo stesso che, v. nelle notizie seguenti, si è però opposto alla raccolta di firme contro la Bossi-Fini), Divo Zadi (Civita Castellana), Luigi Bettazzi (vescovo emerito di Ivrea), Claudio Baggini (Vigevano), Livio Maritano (vescovo emerito di Acqui), Italo Castellani (Faenza-Modigliana), Luciano Bux (Oppido-Palmi), Diego Coletti (Livorno), Angelo Daniel (Chioggia), Sergio Goretti (Assisi-Nocera Umbra-Gualdo), Francesco Cacucci (Bari-Bitonto), Marcello Semeraro (Oria), Antonio Riboldi (vescovo emerito di Acerra), Armando Dini (Campobasso-Bojano), Antonio Vacca (Alghero-Bosa), Vincenzo Savio (Belluno-Feltre), Giulio Sanguineti (Brescia), Edoardo Menichelli (Chieti-Vasto), Tarcisio Giovanni Nazzaro (abate ordinario di Montevergine), GianCarlo Maria Bregantini (Locri-Gerace), Raffaele Nogaro (Caserta), Lorenzo Chiarinelli (Viterbo).Pax Christi, in un suo comunicato, esprime soddisfazione per i risultati sin qui raggiunti da quella che loro stessi definiscono "un'azione di pace preventiva"; specie, dicono, "se si pensa che la raccolta delle adesioni continua e che non è stato possibile raggiungere tutti i pastori delle diocesi italiane". Probabilmente, quindi, altri vescovi si aggiungeranno alla lista. (...).(da Adista n. 69/02)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.