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PARMA: DI ABORTO E COPPIE DI FATTO, IN CHIESA NON SI PUÒ DISCUTERE

Tratto da: Adista Notizie n° 83 del 01/12/2007

34165. PARMA-ADISTA. Poiché il tema scelto per l’incontro è "strettamente politico (analisi di una legge dello Stato), la connotazione ideologica e la stessa partecipante fanno ritenere non idoneo l’utilizzo dell’aula liturgica di una chiesa a tale incontro". Con un comunicato di poche righe, diramato agli organi di stampa qualche ora prima dell’iniziativa e firmato dal direttore dell’Ufficio Comunicazioni sociali don Daniele Bonini, la Curia di Parma ha posto il veto all’incontro organizzato lunedì 12 novembre nella chiesa di S. Cristina dal parroco don Luciano Scaccaglia.

Il "tema strettamente politico" cui il comunicato fa riferimento era quello delle unioni di fatto. La "partecipante", il ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini. Nella scelta di questo tema – ha spiegato don Scaccaglia – "mi avevano ispirato le parole del card. Martini che ammoniva: 'Non si difende la famiglia tradizionale, penalizzando gli altri, le altre esperienze di vita'. È scontato infatti che come credenti siamo a favore della famiglia tradizionale per la quale chiediamo più interventi mirati al suo sostegno, ma altresì siamo convinti della necessità di tutelare giuridicamente tutte le altre forme di convivenza sia etero che omo".

Dopo l’intervento della Curia, l’iniziativa promossa dal parroco di S. Cristina si è dovuta trasferire nei locali "laici" del vicino auditorium del Don Gnocchi, come del resto era successo nel 2005 con l’allora segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti, invitato a parlare di pace e nonviolenza.

"Non spettava ovviamente a noi scegliere il luogo della discussione - ha dichiarato la Pollastrini - e se la Diocesi di Parma ritiene ‘non idoneo’ l’utilizzo dell’aula liturgica, non ho ragione alcuna per contrastare tale legittima decisione per intervenire in una valutazione alla quale sono e intendo restare estranea. Ho accolto volentieri, diverso tempo fa, l’invito di don Scaccaglia a discutere della legge 194 e di coppie di fatto. Accolgo altrettanto volentieri l’invito a intervenire su questi temi in un luogo non consacrato".

Non altrettanto diplomatico è stato invece il commento di don Scaccaglia, che fino all’ultimo aveva tentato di resistere alle pressioni della Curia. Nemmeno una telefonata del vicario generale, mons. Giulio Ranieri, era riuscito a persuaderlo a rinunciare all’utilizzo della chiesa.

"La Curia di Parma - ha dichiarato ad Adista il parroco di S. Cristina - è stata molto dura nell'impedire che questo dibattito si svolgesse in chiesa, portando la motivazione che la chiesa è un luogo di culto. La mia opinione è che si onora Dio pregando, facendo l'Eucarista, leggendo la Parola di Dio, ma anche confrontandosi sui problemi che toccano il cammino esistenziale delle persone; e invece, come ho detto nell'omelia di domenica scorsa, la nostra Chiesa locale è assai preoccupata della tutela dei principi morali, molto meno della libertà d'espressione e di pensiero".

 

 

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