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GUERRE UMANITARIE. A NAPOLI, I SOLDATI USA FANNO VOLONTARIATO DALLE SUORE. PAX CHRISTI PROTESTA

Tratto da: Adista Notizie n° 73 del 25/10/2008

34647. NAPOLI-ADISTA. Fra un lanciamissili da caricare e un bombardiere da rifornire, i soldati statunitensi di stanza a Napoli trovano anche un po’ di tempo per fare volontariato con le suore Missionarie della Carità di madre Teresa di Calcutta. Una profonda incoerenza, sostiene il Punto pace di Napoli di Pax Christi, che scrive alle religiose chiedendo loro di fare ‘obiezione di coscienza’: di rifiutare, cioè, il servizio offerto dai militari perché “qualche ora di volontariato” non può essere usata per “far dimenticare di essere portatori di un carico di morte pronto ad essere utilizzato per seminare dolore e distruzione sulle popolazioni”.

A sollevare il caso un articolo di Manlio Dinucci, sempre attento alle questioni militari, pubblicato sul Manifesto (26/9): alcuni militari statunitensi della nave da guerra “Sant’Antonio” – spiega citando un comunicato della Marina militare Usa – si sono “offerti volontari” per aiutare le suore Missionarie della Carità perché “vogliono lasciare una buona impressione a Napoli”, dove peraltro nel 2004 è stato trasferito il quartier generale di tutte le forze navali statunitensi in Europa (prima a Londra) per essere più facilmente e velocemente operativi nelle aree di conflitto mediorentali. E la “Sant’Antonio”, precisa Dinucci, è “la più avanzata nave da sbarco mai costruita, con a bordo 700 marines con i loro armamenti”. Fa parte del gruppo di attacco “Iwo Jima” (composto da tre navi da assalto e da sbarco – che portano elicotteri e aerei a decollo verticale –, tre lanciamissili, un sottomarino ed oltre 6mila soldati), entrato nel Mediterraneo pochi giorni fa e diretto nel Golfo Persico per tenere d’occhio più da vicino l’Iran.

Un’ipocrisia, quella di voler aiutare i poveri mentre si prepara la guerra, che le Missionarie della Carità non devono assecondare, dicono gli aderenti napoletani di Pax Christi che lo scorso 8 ottobre hanno scritto alle suore. “Care Suore Missionarie della Carità – si legge nella lettera –, abbiamo appreso che militari della nave da guerra statunitense ‘Sant’Antonio’ hanno offerto la loro disponibilità a svolgere alcune attività volontarie nel vostro centro di accoglienza. Qualora l'informazione fosse esatta, vogliamo pregarvi di rifiutare tale aiuto, come segno profetico di condanna per la guerra ed i suoi apparati. Non è sufficiente ‘ripulirsi la faccia’ con qualche ora di volontariato, per far dimenticare di essere portatori di un carico di morte pronto ad essere utilizzato per seminare dolore e distruzione sulle popolazioni. Vi chiediamo, nel nome della pace e della fede che ci unisce, un gesto coraggioso e costruttivo e perciò autenticamente nonviolento: dite ‘No, grazie!’ e ditelo pubblicamente a chi vorrebbe strumentalizzarvi per mascherare la tragedia che sta portando in giro per i mari”. (l. k.)

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