SEGNALAZIONI EDITORIALI
Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 90 del 13/12/2008
“Ci riempie di commozione un testo che questo grande testimone del Risorto scrisse nel 1934 e che è divenuto monito per noi: ‘una via alla pace che passi per la sicurezza non c’è. La pace infatti dev’essere osata. È un grande rischio e non si lascia mai e poi mai garantire. La pace è il contrario della garanzia. Esigere garanzie significa diffidare e questa diffidenza genera di nuovo guerre. Cercare sicurezze significa volersi mettere al riparo. Pace significa affidarsi interamente al comandamento di Dio, non volere alcuna garanzia ma porre nelle mani di Dio onnipotente, in un atto di fede e di obbedienza, la storia dei popoli’”. Così don Tonino Bello ricordava le parole di Bonhoeffer, che vengono riproposte dal teologo Giovanni Mazzillo nell’articolo Il motore della pace, pubblicato sul numero di novembre di Mosaico di pace, il mensile promosso da Pax Christi. Sullo stessa rivista c’è un bellissimo dossier sul mondo degli zingari e sulle esperienze di chiesa che vive e accompagna i rom e sinti. Conclude padre Agostino Rota Martir che vive nel campo nomadi di Coltano (Pisa): “Penso che sia importante per la nostra società saper condividere altri punti di vista, per non assumere come assoluto ed unico solo il nostro… Chissà se il punto di vista dei rom, degli scarti/esclusi riuscirà a salvare la nostra società e a rendere anche la nostra chiesa più splendente…”.
“Se l’urgenza di pace e giustizia possono entrare a far parte del nucleo religioso-spirituale di un numero sufficiente di persone (soprattutto giovani) non ci saranno Jihad o McDonald che potranno fermarle”. Si conclude così un articolo molto interessante di Mark Levine (Il Tetto n 266) in cui si rileva che oggi, a differenza di quel che molti credono, sta crescendo il dialogo e una certa sintonia tra una parte del mondo occidentale (soprattutto Europa) e il mondo islamico. Una politica organica e lungimirante, che nasca anche da un’autocritica sulla politica occidentale ingiusta e aggressiva verso il mondo islamico, potrà portare a risultati molto fruttuosi. L’autore propone un’utopia concreta: la creazione di un movimento globale per la pace e la giustizia “contro l’asse dell’ignoranza e dell’arroganza”.
A cinquant’anni dall’annuncio del Concilio Vaticano II la rivista Servitium (n 179) pubblica un fascicolo che ricorda le figure di alcuni teologi italiani particolarmente significativi di quella stagione e di quella generazione conciliare: Giuseppe Alberigo, Giuseppe Barbaglio, Giuseppe Colombo, Mario Caminetti, Luigi della Torre, Italo Mancini, Dalmazio Mongillo, Germano Pattaro, Pietro Rossano, Luigi Sartori.
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