SUPERARE “LA COLPA” PER ABBATTERE IL SILENZIO. A VERONA, INCONTRO DI VITTIME DEI PRETI PEDOFILI
Tratto da: Adista Notizie n° 41 del 22/05/2010
35594. VERONA-ADISTA. Nonostante i tentativi di insabbiamento da parte delle gerarchie cattoliche e, malgrado gli ancor più goffi sforzi per arginare il “chiacchiericcio” mediatico, ormai il vaso è stato scoperchiato. E ora le vittime dei preti pedofili escono allo scoperto, rialzano la testa e iniziano ad organizzarsi. Il primo appuntamento in calendario è a Verona, il 25 settembre prossimo, per il primo incontro nazionale tra le vittime della pedofilia ecclesiastica. L’idea di organizzare il meeting è nata dall’iniziativa spontanea di alcune famiglie coinvolte, che hanno rivendicato l’urgenza di coordinarsi tra loro con “lo scopo di creare uno spazio di fiducia e confidenza per chi non è mai riuscito a parlare degli abusi subiti”.
Il desiderio di lanciare un’iniziativa di coordinamento, hanno detto alla nostra agenzia i promotori dell’evento, è nata già nel 2006: “Abbiamo provato a metterci in contatto, inseguendo le notizie dei giornali, con qualche vittima fuori dalla città per proporre un collegamento. I diversi tentativi sono sempre falliti: nessuno aveva la volontà di esporsi, già troppa la fatica di aver denunciato o di aver cercato comprensione nelle gerarchie. Poi, lo scorso anno, gli amici dell’Associazione sordi Provolo di Verona ci hanno dato la loro disponibilità e così abbiamo promosso l’incontro”. L’Associazione Provolo è nata dall’iniziativa di un gruppo di ex allievi, abusati tra gli anni ’50 e ’80, da 25 religiosi della Congregazione della Compagnia di Maria, nell’Istituto Antonio Provolo di Verona per l’educazione dei sordomuti (v. Adista n. 13/09).
Il programma dell’incontro di settembre prevede due fasi: durante la mattinata, i partecipanti potranno raccontare pubblicamente la loro drammatica esperienza; la seconda parte della giornata, invece, porrà al centro della riflessione le idee e le proposte concrete su “come costruire un collegamento fra le vittime degli abusi dei preti, al di là del convegno di Verona”.
Perché dopo decenni di violenze si è dovuto attendere fino ad oggi per un atto di verità? A contribuire a tanto silenzio, hanno affermato i promotori del convegno, la delicata condizione psicologica delle vittime, umiliate ed isolate: “Il senso di colpa ti fa vergognare, chi confessa di essere cattivo? Quando sei bambino o adolescente sei confuso. Il prete è un amico di famiglia, ti ha detto che è Gesù che lo vuole, che i tuoi genitori sono d’accordo. Oppure ti minaccia dicendo che il diavolo farà morire i tuoi cari. E poi con chi parlare? Il papà e la mamma non ci possono credere, gli altri pensano che ti sei inventato tutto o che non è una cosa grave”. Ma poi questo silenzio si protrae anche in età avanzata: “Da adulto la vergogna prende il sopravvento; non ne parli neanche con la moglie. E lui, il prete pedofilo, è ancora lì, magari ha fatto carriera ed è stimato. La situazione della Chiesa in Italia nelle parrocchie e nelle diocesi è chiara: non c’è ancora stato il ‘risveglio’”.
Parallelamente ai lavori del convegno, gli organizzatori del meeting hanno anche avviato la costruzione del sito internet www.lacolpa.it, per la diffusione e il coordinamento dell’iniziativa. Tramite il sito web, affermano, si desidera raggiungere anche le vittime nascoste, che non conoscono questa realtà, quelle che hanno difficoltà e paura ad esporsi, quelle che non hanno punti di riferimento e non sanno a chi chiedere aiuto, quelle che sono paralizzate – da qui il titolo del sito – da un profondo senso di colpa. “La parola colpa, assunta come titolo”, hanno dichiarato ad Adista, “acquisisce per noi un doppio significato: il senso di colpa che perseguita le vittime, sia quando sono bambini che da adulti, e la colpa e responsabilità della Chiesa”.
Oltre alle informazioni logistiche relative all’incontro, sul sito è presente un’ampia sezione informativa, che passa in rassegna periodici, documenti, bibliografie e filmografie che si occupano della materia. Le vittime degli abusi possono inoltre far riferimento all’équipe de La Colpa (info@lacolpa.it) per ottenere consigli e consulenze relativamente, da un lato, ai percorsi di superamento del trauma (“Aiuto psicologico”) e, dall’altro, alle iniziative e alle procedure che si possono intraprendere a livello giuridico (“Aiuto legale”). (giampaolo petrucci)
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