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“Questi incredibili cinque decenni”. Uno sguardo al Concilio nella prospettiva del Terzo Mondo

Tratto da: Adista Documenti n° 35 del 06/10/2012

DOC-2473. ROMA-ADISTA. Non si contano più, nel panorama della stampa italiana e internazionale, i numeri speciali sul Concilio Vaticano II, tema davvero obbligato nell’anno del cinquantesimo anniversario della sua apertura (non poteva chiaramente mancare all’appello neppure Adista, con il suo numero su “Concilio antiConcilio, v. n. 32/12). La questione è anzi così rilevante da indurre la rivista Voices - storico giornale teologico, oggi in formato solo digitale, dell’Associazione ecumenica dei teologi e delle teologhe del Terzo Mondo (Asett o Eatwot) - a dedicare all’evento conciliare un secondo numero, dopo quello, apparso in chiusura del 2011, dal titolo “50 anni dal Vaticano II visti dall’America Latina”, quell’America Latina in cui, come segnalava Alberto Da Silva Moreira, i semi del Concilio, attraverso la rilettura creativa condotta dalla Conferenza di Medellín, «hanno messo radici, le radici hanno generato alberi, gli alberi hanno prodotto i fiori e i fiori hanno dato frutto», dall’opzione per i poveri alle comunità ecclesiali di base fino alla Teologia della Liberazione (v. Adista Documenti nn. 6 e 8/12).

Raccoglie invece contributi provenienti anche e soprattutto dagli altri continenti il secondo numero dedicato da Voices al cinquantesimo anniversario dell’inaugurazione del Concilio, dal titolo “Questi incredibili cinque decenni. Come guardare al passato e al futuro”. «Sono trascorsi cinquant’anni dall’inizio di quel processo così ricco di promesse di rinnovamento», scrive nella presentazione del numero la Commissione Teologica Internazionale dell’Eatwot: «Dobbiamo guardare indietro e in prospettiva. Cosa pensiamo di questi cinque decenni, tanto magnifici quanto contraddittori? A che punto ci troviamo ora? I problemi e le speranze di allora sono gli stessi di oggi o adesso ci troviamo in un momento storico radicalmente differente?». È a tali interrogativi che cerca di rispondere il numero di Voices, tenendo sempre ferma la sua peculiare prospettiva «del Terzo Mondo», inteso come categoria non geografica ma spirituale. 

Rimandando al sito della rivista (http://InternationalTheologicalCommission.org/VOICES) per la lettura integrale del numero, qui di seguito riportiamo, in una nostra traduzione dall’inglese, ampi stralci dell’intervento di Edmund Chia, della Catholic University of Melbourne, in Australia, su “Il Vaticano II e la nascita della Chiesa asiatica”. (c. f.)

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