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L’8 PER MILLE ALLA CHIESA VALDESE RADDOPPIA. E RILANCIA

Tratto da: Adista Notizie n° 18 del 18/05/2013

37156. TORINO-ADISTA. Non poteva essere di più stringente attualità la campagna 8 per mille di quest’anno della Chiesa valdese-Unione delle Chiese valdesi e metodiste, intitolata “Ferite, a volte uccise” e presentata il 23 aprile scorso a Torino. Di fronte alla dimensione sempre più allarmante assunta dalla violenza di genere nel nostro Paese, e non solo, la Chiesa valdese ha infatti deciso di destinare i fondi 8 per mille 2013 a progetti che promuovano la dignità delle donne, la lotta contro lo sfruttamento del corpo e dell’immagine femminili, il contrasto al femminicidio.
«Ogni anno scegliamo un tema sentito nella società e che ben illustri l’impegno delle nostre Chiese», ha spiegato il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini (Noi donne, 6/5). «L’anno scorso abbiamo affrontato la disoccupazione giovanile e la difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Quest’anno, con la violenza di genere, poniamo l’accento su un problema delicato e di tragica attualità, un problema che attraversa tutto il pianeta e gli strati sociali, e che richiede interventi pressanti». «Continua a esistere una violenza sorda verso le donne in quanto donne, una violenza che ha un carattere del tutto particolare rispetto a quella che si può trovare in generale nella società», sottolinea il moderatore (Riforma, 24/4). «È stato chiamato “femminicidio” e ci sono valide ragioni per puntare la nostra attenzione su questo e in generale sulla discriminazione che continua a esistere nei confronti delle donne, per esempio rispetto all’accesso all’educazione e al mondo del lavoro».
La Campagna di quest’anno conferma un impegno a favore delle donne che la Chiesa valdese ha già portato avanti in passato con il finanziamento di realtà come ZeroViolenzaDonne, un portale di informazione di genere, o attraverso progetti di alfabetizzazione e formazione rivolti alle donne, come quelli sostenuti nel 2012 in Benin, nella Repubblica Democratica del Congo, in Senegal o in Cisgiordania.
I progetti realizzati anche grazie al contributo della Chiesa valdese, crescono di anno in anno e in futuro potrebbero essere ancora di più. Non solo aumenta progressivamente il numero di contribuenti che decide di versare alla piccola Chiesa fondata da Pietro Valdo il proprio 8 per mille (nel 2012 la quota del fondo 8 per mille corrisposta alla Chiesa valdese, sulla base delle firme relative alla dichiarazione dei redditi del 2009, pari a circa 470 mila, è aumentata di due milioni di euro, raggiungendo un totale di 14,1 milioni) ma da quest’anno la Chiesa valdese accederà anche alla ripartizione della quota derivante dalle firme non espresse. Cifre consistenti: meno della metà dei contribuenti esprime infatti una preferenza per l’assegnazione dell’8 per mille e la legge prevede che le quote non espresse vengano ripartite in misura proporzionale alle percentuali di firme ricevute. Una responsabilità in più per la Chiesa valdese che da sempre gestisce questi fondi senza destinare un euro a finalità di culto e in totale trasparenza. Un caso praticamente unico: «Quando parliamo di trasparenza – sottolinea Bernardini – intendiamo proprio la possibilità di tracciare il percorso del denaro da quando entra nelle nostre disponibilità a quando esce, non soltanto per grandi cifre ma anche nel dettaglio. Questo principio di trasparenza nella rendicontazione è molto importante e purtroppo non è molto diffuso in Italia né negli enti pubblici né in quelli religiosi e neanche nel mondo dell’associazionismo. Noi su questo insistiamo perché fa parte del nostro modo protestante di comprendere la gestione di denaro che non ci appartiene. Vorremmo che tutti utilizzassero questo metodo – conclude – perché quando c’è trasparenza c’è più controllo, e quando c’è più controllo c’è anche un uso più responsabile delle risorse». (ingrid colanicchia)

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