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Ombre sugli altari. Tutte le riserve sulla canonizzazione di papa Wojtyla

Tratto da: Adista Documenti n° 28 del 27/07/2013

DOC-2542. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Non sarà elevato agli onori degli altari nei tempi record di Sant’Antonio da Padova, canonizzato dopo solo un anno dalla morte, ma di certo Giovanni Paolo II sarà uno dei più veloci della storia ad essere proclamato santo. Santo subito, si era detto. E santo quasi subito sarà fatto. L’ultimo passo è stato compiuto il 5 luglio scorso, con la firma da parte di papa Bergoglio dei decreti per la canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII, che saranno proclamati santi insieme entro la fine dell'anno. Il papa ha dunque approvato il secondo miracolo attribuito all’intercessione di papa Wojtyla, che sarebbe stato compiuto la sera stessa della beatificazione, il 1° maggio del 2011 (miracolo già approvato il 2 luglio nella riunione plenaria della Congregazione delle Cause dei santi, dopo il placet della commissione medica e di quella dei teologi). Resta ora solo da decidere la data della cerimonia (probabilmente l’8 dicembre), che sarà annunciata da Bergoglio in un concistoro ordinario pubblico: termine ultimo di un iter che aveva preso il via ufficialmente il 28 giugno 2005 (dopo l’autorizzazione concessa da Benedetto XVI ad aprire la causa di canonizzazione senza attendere i canonici cinque anni dalla morte).

Ma se l’iter è stato rapidissimo, e accompagnato da un larghissimo consenso ecclesiale attorno alla figura di papa Wojtyla, non sono mancate neppure voci fuori dal coro. Come quelle di Giovanni Franzoni, l’ex abate benedettino di S. Paolo Fuori le Mura, e di Giulio Girardi, il filosofo e teologo della Liberazione scomparso il 26 febbraio 2012, i quali, già il 5 dicembre del 2005, avevano presentato, presso i locali della nostra agenzia, un “Appello alla chiarezza” sulla beatificazione di Giovanni Paolo II, firmato da un gruppo di teologi e storici della Chiesa, in cui venivano indicati diversi elementi del pontificato di Wojtyla – dall’emarginazione di teologi, vescovi e religiosi alle oscure vicende legate allo Ior – che, a giudizio dei firmatari, avrebbero dovuto essere attentamente valutati prima di proclamare santo il papa polacco (v. Adista n. 87/05).

Ora, con la canonizzazione ormai alle porte, torna a farsi nuovamente sentire la voce critica di Giovanni Franzoni, il quale, peraltro, è stato uno dei circa 120 testimoni a rilasciare, il 7 marzo del 2007, una deposizione personale sull’operato di Giovanni Paolo II, esponendo le proprie fondate riserve rispetto alla sua beatificazione. E proprio al testo di quella deposizione si richiama oggi Franzoni nel suo nuovo appello, da lui inviato per posta a papa Bergoglio l’11 luglio, nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la memoria di San Benedetto da Norcia. Lo pubblichiamo qui di seguito, insieme al testo della deposizione del 2007. (claudia fanti)

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