PARAGUAY: DESTITUITO DAL PAPA IL VESCOVO CHE HA PROTETTO PEDOFILI E TORTURATORI
Tratto da: Adista Notizie n° 34 del 04/10/2014
37803 CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. La Santa Sede ha rimosso mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano, membro dell’Opus Dei, dalla diocesi paraguaiana di Ciudad del Este, che essendo ora sede vacante, è stata affidata ad un amministratore apostolico: mons. Ricardo Jorge Valenzuela Ríos, attualmente vescovo di Villarrica del Espíritu Santo. «La gravosa decisione», si legge nel Bollettino della Sala stampa vaticana del 25 settembre, «ponderata da serie ragioni pastorali, è ispirata al bene maggiore dell’unità della Chiesa di Ciudad del Este e alla comunione episcopale in Paraguay». Decisione assunta sulle risultanze della visita apostolica effettuata nella diocesi paraguaiana dal 21 al 24 luglio scorso dal card. Santos Abril y Castelló e dal vescovo ausiliare di Montevideo, mons. Milton Tróccoli.
L’annuncio è stato dato in contemporanea nella capitale paraguaiana, Asunción, dal nunzio apostolico Eliseo Ariotti in una conferenza stampa che ha avuto luogo alle 6 di mattina per farla coincidere con la pubblicazione del Bollettino vaticano che non esce prima delle 12 (in Italia siamo 6 ore avanti). Non aggiunge, quest’ultimo, un particolare presente invece nella nota della nunziatura in Paraguay: «La disposizione pontificia si è resta necessaria per la non disponibilità del vescovo Livieres Plano a presentare la rinuncia all’incarico come gli aveva chiesto il dicastero competente, la Congregazione per i Vescovi, dopo la visita apostolica del passato mese di luglio». In entrambi i testi non compare il motivo, anzi i motivi della destituzione (v. Adista Notizie nn. 23 e 29/14). Riassumiamoli.
Ha dato del “puto” – gay nel senso peggiore del termine – al vescovo di Asunción, mons. Pastor Cuquejo, affermando: «Per me, mons. Cuquejo è omosessuale, lo è sempre stato. Non solo per me, ma per 20mila persone di Asunción», e definendolo indegno dell’incarico che ricopre.
Quest’attacco, peraltro ripetuto più volte, ha però tutto il sapore di una vendetta: Cuquejo aveva affermato durante una trasmissione radiofonica che si dovrebbe riaprire un’indagine sul prete pedofilo Carlos Urrutigoity, incardinato da Livieres nonostante già riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori e addirittura nominato dal vescovo come vicario generale della diocesi (insieme a Urrutigoity, Livieres aveva accolto un altro prete riconosciuto pedofilo, Eric Ensey, e Aldo Omar Vara, cappellano militare al tempo della dittatura argentina accusato di orrendi delitti e arrestato proprio nella città paraguayana il 28 aprile scorso, v. Adista Notizie n. 20/14).
C’è poi la questione dei seminari di San José e San Juan creati da mons. Livieres, dai quali uscirebbero numerosi sacerdoti. Troppi, è il sospetto. Pare che il regime accademico di tali seminari sia più flessibile che in altri e soprattutto Livieres ha portato a quattro anni la durata della preparazione per diventare sacerdoti contro la media di sei come avviene in altri seminari. Ordinazioni “allegre” condannate dal Vaticano subito dopo la visita apostolica dell’estate passata con l’ordine impartito a Liveres di sospenderle in attesa della decisione finale, ora giunta.
C’è dell’altro a carico dell’ormai ex vescovo di Ciudad del Este, non si sa quanto rilevante o determinante per la sua destituzione: durante la presidenza della Repubblica di Nicanor Duarte Frutos (dal 1°maggio 2006 al 7 novembre 2007), la diocesi ha ricevuto 1.384.000.000 di guaraní (1 guaraní=0.00018 euro) finalizzato all’«assistenza morale e sociale della popolazione dell’Alto Paraná e Canindeyú, diretta in special modo a bambini colpiti da labbro leporino, bambini di strada, persone private della libertà (…), donne che subiscono violenza domestica, e per la formazione e abilitazione alla leadership e per l’appoggio alla formazione di seminaristi, seminario di San José». Nello stesso periodo la diocesi di mons. Livieres ha beneficiato di 347 milioni di guaraní da parte della Itaipu Binazionale (paraguaiana-brasiliana), la maggiore centrale idroelettrica del mondo. Ci fu una parentesi con la presidenza di Fernando Lugo (20 aprile 2008-22 giugno 2012) durante la quale non un guaraní giunse a Ciudad del Este, per riprendere subito dopo, incamerandone altri 298.000.000. Si chiedeva in un articolo pubblicato il 26 luglio scorso sul quotidiano paraguaiano La Vanguardia Aníbal Amado Nunes, membro della Società di Economia Politica del Paese, dove siano finiti tutti questi soldi: Livieres, scriveva, «deve renderne conto ai suoi 5.800.000 fedeli invece di occuparsi di chi è puto fra i suoi pari». «L’unica cosa certa è che ci sono sempre più bambini per strada, sempre più donne subiscono violenze domestiche e nessun leader emergente, a meno che – ironizzava – l’eterosessuale confesso possa dimostrare il contrario». (eletta cucuzza)
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