Un'alleanza sempre più salda. Il papa e i movimenti popolari tornano a incontrarsi
SANTA CRUZ DE LA SIERRA-ADISTA. La promessa è stata mantenuta, e anche in tempi rapidi: a meno di un anno dallo storico Incontro dei movimenti popolari in Vaticano, nell'ottobre del 2014 – conclusosi con l'impegno dei partecipanti a continuare a riunire i settori organizzati in lotta per la terra, il lavoro e la casa, mantenendo al contempo un dialogo continuo con papa Francesco – i movimenti popolari e papa Bergoglio torneranno a incontrarsi, il 9 luglio prossimo, a Santa Cruz de la Sierra, ospiti del presidente boliviano Evo Morales, già presente al primo incontro in Vaticano (durante la tappa in Bolivia del viaggio del papa in America Latina, dopo quella in Ecuador, dal 6 all'8 luglio, e prima di quella in Paraguay, dal 10 al 12).
Sarà un incontro molto più ampio del precedente: alla tre giorni di riunioni, analisi e dibattiti, dal 7 al 9 luglio, prenderanno parte infatti circa 1.500 delegati (erano appena un centinaio quelli presenti all'incontro in Vaticano), rappresentanti di diversi movimenti popolari latinoamericani e di altre parti del mondo, insieme ad un significativo numero di vescovi e operatori pastorali. E se, tra le delegazioni internazionali, le più folte saranno quelle del Brasile e dell'Argentina, con 250 delegati a testa, moltissimi saranno i rappresentanti dei movimenti boliviani presenti all'appello, tra leader contadini, indigeni, cocaleros, sindacalisti ed esponenti dei movimenti urbani. Tutti chiamati ad affrontare lo stesso tema dell'edizione precedente: “Terra, Casa, Lavoro”, con un'enfasi particolare sui temi della Laudato si': la cura della casa comune – mai così offesa e maltrattata, ha ricordato il papa nell'enciclica, come negli ultimi due secoli – la protezione di tutto ciò che è fragile e lo sviluppo di una ecologia integrale. Tenendo presenti, in particolare, la denuncia del papa sulla mancanza di una «chiara consapevolezza dei problemi che colpiscono particolarmente gli esclusi», ridotti a «un’appendice» obbligata nei dibattiti politici ed economici internazionali, e il riconoscimento «che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».
Momento culminante dell'incontro sarà, il pomeriggio del 9 luglio, l'incontro con papa Francesco, a cui i movimenti popolari consegneranno un documento con i risultati del lavoro svolto durante la tre giorni e le misure più urgenti da adottare per trasformare in realtà quello che, a partire dall'intervento del papa durante la prima edizione in Vaticano, è diventato un po' lo slogan dell'incontro: «Nessuna famiglia senza casa, nessun contadino senza terra, nessun lavoratore senza diritti, nessuna persona senza dignità». Misure che il papa potrà tenere presenti per i suoi prossimi discorsi, a cominciare da quello di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite di New York, il prossimo 25 settembre.
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