
Numero di Confronti a 40 anni dalla legge Basaglia
Il numero di luglio/agosto di Confronti si presenta con una copertina dedicata ai 40 anni della legge Basaglia. La chiusura di manicomi, una delle conseguenze della legge, fa discutere ancora oggi, come si legge nelle interviste a Tommaso Losavio (Psichiatra, già docente all’Università Sapienza di Roma) e a Pompeo Martelli (Psichiatra e direttore Uosd Museo laboratorio della mente, Asl Roma 1).
GLI EDITORIALI
Una legge da non dimenticare
di Claudio Paravati
Ci hanno molto colpito i ripensamenti se non addirittura i veri e propri attacchi riservati anche da una parte della politica italiana alla legge Basaglia, di cui quest’anno ricorrono i quarantanni.
Corea del Nord – Usa ...and the winner is?
di Raul Caruso
Nelle scorse settimane l’incontro a Singapore tra Donald Trump e Kim Jong-un sembrava inaugurare una nuova stagione di pacificazione nella penisola coreana e più in generale nel sud-est asiatico. L’amministrazione americana, peraltro, aveva indicato in questo incontro una grande vittoria diplomatica. In realtà la lettura di quanto avvenuto (e di quanto avverrà) è significativamente diversa.
L’Irlanda verso il diritto all’aborto
di Donato Di Sanzo
Il risultato del referendum dello scorso 25 maggio che ha abrogato l’ottavo emendamento della costituzione irlandese, tracciando la via verso l’approvazione di una legge che consenta l’aborto in Irlanda, rappresenta il punto di non ritorno di un radicale processo di trasformazione sociale e, al tempo stesso, una testimonianza importante di laicizzazione della Repubblica.
Il papa pellegrino a Ginevra: vicinanze e lontananze
di Luigi Sandri
È già una novità, rispetto ai suoi due predecessori che compirono eguale viaggio, un papa che, parlando al Consiglio ecumenico delle Chiese, non rivendica espressamente i titoli che la dogmatica cattolica gli assegna. E proprio con questo stile Francesco il 21 giugno si è presentato a Ginevra per i settant’anni del Cec.
I SERVIZI
Acqua e zucchero. A 40 anni dalla legge Basaglia
(Intervista a ) Tommaso Losavio
Il 13 maggio 1978 viene approvata la legge 180/78: la “legge Basaglia” fra le cui conseguenze ci fu la chiusura dei manicomi. A quarant’anni dall’approvazione, la legge fa ancora discutere. In una società dalle sempre più ardue richieste prestazionali degli individui si pone l’urgente domanda su cosa significhi la cura e il prendersi cura.
Il Museo della mente patrimonio della legge 180
(Intervista a ) Pompeo Martelli
Il Ministro Salvini, a seguito del suo comizio a Pontida, ha scritto un tweet dove definisce la 180 una legge “assurda” perché, a suo dire, fa soffrire migliaia di pazienti e abbandona i familiari a se stessi. In questa espressione si coglie un vecchio leitmotiv, che tutti noi che abbiamo superato una certa età ricordiamo negli anni di scontro della 180: che è una legge ingiusta, pericolosa, che abbandona le persone.
Tre problematici “no” di Francesco
di Luigi Sandri
Fra maggio e giugno il papa ha respinto le normative liberal dei vescovi tedeschi sull’ammissione di luterani all’Eucaristia; l’ipotesi della donna-prete; e fatto capire che riaffermerà l’Humanae vitae di Paolo VI che vietava l'enciclica. Il timore di uno scisma spiega, forse, questo impressionante rosario di no.
Filo spinato attorno alla donna-prete
di Beatrice Rizzato
Si sa, è difficile cambiare le tradizioni millenarie, ma due brevi note all’articolo di monsignor Ladaria Ferrer sono opportune. La Chiesa cattolica ribadisce la definitività, attraverso le parole dell’attuale prefetto della Congregazione per lae dottrine della fede (Cdf), del pronunciamento di papa Wojtyla del 1994, fatto nel giorno della memoria di Santa Rita (donna sposata e madre), che appellandosi alla Traditio sancì – in Ordinatio sacerdotalis – l’impossibilità di estendere l’ordine sacerdotale alle donne. La chiesa infatti, egli afferma, esclude fin dagli inizi ogni riferimento a un ministero dell’Ordine aperto alle donne.
Lettera al cardinale Luis F. Ladaria Ferrer
di Giancarla Codrignani
Caro cardinale [...] Ferrer, sono stata a lungo perplessa prima di indirizzarle una lettera. Sono una vecchia signora e non mi illudo di convertire nessuno, soprattutto un uomo, per giunta convinto che Gesù abbia negato il sacerdozio alle donne perché, appunto, donne. [...]
Ma esiste davvero il governo Conte?
di Roberto Bertoni
Cosa c’è da aspettarsi dal governo Conte? Nato fra mille ostacoli e all’ultima occasione disponibile, lo scettro è in mano a Salvini, abile a sfruttare la vaghezza ideologica e le contraddizioni del M5s. Dal canto loro, i 5 stelle confermano la capacità di catturare consensi trasversali. Ma reggeranno alla prova di governo e a distinguersi dalla Lega?
Unhcr: immigrazione, Europa e diritti
(intervista a) Felipe Camargo
Il fenomeno [l'immigrazione, ndr] ha avuto inizio già diverso tempo fa. Ciò che è cambiato negli ultimi anni, però, è la dinamica e l’intensità, soprattutto a partire dalla crisi in Siria, che ha generato un flusso massivo di rifugiati in Europa, come mai visto dalla Seconda guerra mondiale. Inoltre, sono cambiate alcune specificità: si sta parlando, infatti, di una popolazione proveniente da paesi spesso sconosciuti a tanti in Europa.
Laicità, imperativo categorico per la democrazia
di Thierry Vissol
Nonostante un credo umanistico e universalizzante dei testi sacri (mescolata però a condanne dei non credenti o degli eretici), ogni religione ha creato un vocabolario di esclusione. La maggioranza dei leader religiosi e dei fedeli prendono le distanze da tali forme di “estremismo”, ma è di vitale importanza riflettere sulla laicità.
Trasformare l’Unione europea
di Carmelo Cedrone
Pensando agli antefatti ci si rende facilmente conto delle ragioni che ci hanno spinto a dar vita al Laboratorio Europa. Gli avvenimenti di questi mesi e di questi giorni, in Italia ed in altri paesi europei, sono solo la conferma di tale necessità.
L'Ahmadiyya e il Peace symposium
di Michele Lipori
Perseguitata in molti paesi, la comunità ahmadiyya – una corrente minoritaria dell’islam – organizza ogni anno nel proprio quartier generale di Londra il Peace symposium, un evento di promozione del dialogo e di conoscenza interreligiosa. A presiedere il simposio e ad assegnare un premio speciale, il califfo Hazrat Mirza Masroor Ahmad.
La fine dell’avventura dell’adolescenza
di Francesco Ricci
La giovinezza ha cessato di essere per i nostri ragazzi quella “grandiosa avventura” che è sempre stata. La generazione Y (o millennials) e, in misura ancora maggiore, la generazione Z (o post-millennials) costituiscono veramente la generazione dell’inesperienza. È anche per questo che mai come oggi l’adolescenza pare non avere mai fine.
LE RUBRICHE
Il mondo se
Senza frontiere
di Stefano Allievi
Il mondo, per molti versi, è già senza frontiere. Circolano idee, parole, immagini. Da quando c’è internet, e lo smartphone ha democratizzato la possibilità di avere informazioni al di là di qualunque confine, a parte i paesi in cui c’è un controllo forte (anche superpotenze come la Cina e la Russia – una parte del mondo non proprio trascurabile…), l’unico limite vero è il digital divide: avere l’accesso alle tecnologie e saperle usare.
Musica e religioni
Il vangelo di Leonard
di Brunetto Salvarani
La musica pop, non è una novità, ha visto una gran quantità di autori cimentarsi con il tema del rapporto con la religione: campo alquanto difficile e insidioso, dove le trappole della banalità e del cattivo gusto sono sempre in agguato e non è sempre detto che l’immediatezza della comunicazione – qualità importante per una canzone – riesca a coniugarsi con la complessità dell’argomento.
Filosofia e società
Siamo una storia senza fine
di Samuele Pigoni
C’è stata un’epoca in cui gli essere umani credevano alle favole. Nelle favole uomini, animali e dèi, esseri inanimati, spiriti e antenati erano più reali della realtà, e permettevano al mondo di acquisire senso: luoghi e stagioni, gerarchie e trasgressioni, memorie e progetti, paure e sfide, trovavano finalmente ordine.
Libro
Bergoglio e la sua (non) rivoluzione
di Luigi Sandri
In un paese dove, salvo ben rare eccezioni, il mainstream del mondo “progressista” cattolico e anche di quello laico definisce il papa regnante “rivoluzionario”, è già un piccolo shock imbattersi in uno studioso che dice apertamente il rovescio.
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