
Il CCEE interviene sul caso di Pozzallo
La Commissione affari sociali del CCEE (Consiglio delle Conferenze episcopali europee) è intervenuta dopo lo sbarco di Pozzallo, ennesimo caso di scontro tra ong e ministero degli Interni. Secondo don Luis Okulik, «la questione è diventata sempre più complessa proprio perché, a livello di politica europea, ci sono differenze difficilmente conciliabili». «Questo fa sì – prosegue il sacerdote– che le scelte che vengono fatte probabilmente tendono a rompere questo stallo. Tuttavia forse bisognerebbe mettere più attenzione sul fatto che qualsiasi scelta politica venga fatta, va a toccare la vita di persone che arrivano già con alle spalle esperienze di sofferenza molto grande». Di migrazioni si è parlato anche a Stoccolma all’incontro annuale dei vescovi e dei delegati responsabili per la pastorale dei migranti delle Conferenze episcopali in Europa. A Agenisir.it Okulik spiega: «il corto circuito della classe dirigente europea è preoccupante perché dimostra che c’è una prontezza nell’accentuare le proprie posizioni, a far vedere da che parte è ciascuno. Quello che si vede di meno, è l’impegno ad affrontare compiutamente e gestire questa situazione. Sembra essere caduti oggi, in Europa, in una sorta di sonnolenza della coscienza che non permette più di capire la drammaticità di questo fenomeno umano che colpisce non solo l’Europa ma milioni di persone in tutto il mondo. Finché non si capirà che la visione deve essere molto più ampia e integrale, molte delle soluzioni che vengono presentate, avranno un corto respiro perché mirano ad affrontare l’emergenza ma non riescono a toccare veramente le cause».
foto tratta da Flickr, licenza
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