
Prosegue l'apologia di Humanae vitae a 50 anni dalla pubblicazione
Prosegue su Agensir.it la serie di articoli apologetici sull’enciclica Humanae vitae, di cui ricorrono i cinquant’anni. «É stata un dono preziosissimo che il beato Paolo VI ha fatto alla Chiesa e al mondo: una luce gettata sulla verità dell’amore umano, quella verità ‘intera’ che la Bibbia, fin dai primi capitoli del libro della Genesi, ha dischiuso alla donna e all’uomo, legando l’amore sponsale alla generazione della vita di ciascuno di noi secondo i ritmi della fertilità che Dio ha inscritto nel corpo femminile», così don Roberto Colombo, membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita e docente della facoltà di Medicina e chirurgia all’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma, ricordando i 50 anni dell’enciclica pubblicata. «Humanae vitae – prosegue don Colombo – non ha solamente segnato il cammino nella verità dell’amore delle coppie di sposi nella loro vita di coniugi e di genitori, ma ha anticipato profeticamente e preparato teologicamente il giudizio antropologico ed etico del credente sugli interventi biotecnologici che si frappongono all’unità dell’atto d’amore e dell’atto procreativo». Conclude il ragionamento: «Tre papi – il beato Paolo VI, san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – hanno segnato questa strada nella verità dell’amore umano e della procreazione, che ora papa Francesco sta continuando nello stesso solco».
foto di Fabio Venni, tratta da Flickr, licenza
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