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Respingimento dei migranti sulla nave “Asso 28”, appello di EveryOne Group alle Nazioni Unite e alle istituzioni dell'Ue

Respingimento dei migranti sulla nave “Asso 28”, appello di EveryOne Group alle Nazioni Unite e alle istituzioni dell'Ue

La “Asso 28”, nave di una piattaforma petrolifera dell’Eni, ha fatto sbarcare a Tripoli i 108 migranti che aveva accolto a bordo. Su ordine della Guardia costiera libica, hanno detto i ministri Salvini e Toninelli, che negano che il nostro Paese e la nostra Guardia costiera abbiano avuto un ruolo nella rotta della Asso 28 verso le coste libiche. Molto c’è da chiarire, perché se la nave era in acque internazionali - e  i migranti salendo sulla nave italiane si sono trovati automaticamente in territorio italiano - l’accaduto si configura come respingimento di massa in violazione del diritto internazionale e della Costituzione italiana.

È per questo che la sede di Genova di EveryOne Group, gruppo di cooperazione internazionale per la cultura dei diritti umani, ha trasmesso il 31 luglio un appello urgente al Commissario europeo per i diritti umani, all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, alla Corte europea dei diritti umani, esprimendo la loro preoccupazione.

«Ricordiamo che i diritti di chi è costretto a migrare - spiega EveryOne nell’appello - sono riconosciuti dalla Convenzione sullo statuto dei rifugiati, firmata a Ginevra nel 1951. Il diritto a migrare è stato riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 agli articoli 13 e 14. Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, stipulato a New York nel 1966, riconosce a “ogni persona il diritto di lasciare qualsiasi Paese, incluso il proprio” e il diritto di “spostarsi all’interno del territorio di uno Stato”. In particolare, l'art. 33 della Convenzione di Ginevra stabilisce che a un rifugiato non può essere impedito l’ingresso sul territorio né può essere deportato, espulso o trasferito verso territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate. La corte europea dei diritti umani ha sentenziato che il diritto al non-refoulement va applicato sempre nei confronti del migrante, al di là del fatto che abbia richiesto od ottenuto lo status di rifugiato».

L’appello di EveryOne Group chiede alle istituzioni menzionate di intervenire: a) per ricondurre all’interno dell’Unione europea i 108 profughi, garantendo loro protezione internazionale; b) utilizzando gli strumenti giuridici internazionali per punire i responsabili del refoulement; e c) fare in modo che non avvengano mai più respingimenti di massa.

*Foto di Mstyslav Chernov/Unframe tratta da Wikipedia Commons immagine originale e licenza

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