
La nave Diciotti ancora senza un porto
E' ancora senza una soluzione la vicenda della nave Diciotti della guardia costiera, al centro di un braccio di ferro Italia-Malta e da quasi 4 giorni al largo di Lampedusa con 177 migranti a bordo. Come rifersce Tgcom24, fonti governative hanno fatto filtrare la notizia che il ministro Moavero avrebbe iniziato ad attivarsi per chiedere aiuto agli altri Paesi europei. Per il ministro dei Traspori, Danilo Toninelli: «Il comportamento di Malta è inqualificabile, servono sanzioni: Diciotti dimostra che l'Italia non si tira mai indietro quando si tratta di salvare vite umane. Il comportamento di Malta è ancora una volta inqualificabile e meritevole di sanzioni. L'Ue si faccia avanti e apra i propri porti alla solidarietà, altrimenti non ha motivo di esistere». Il ministro Salvini ha chiesto l’intervento dell’Ue minacciando di rimpatriare i migranti in Libia. Per i migranti a bordo della Diciotti «l'unica soluzione finale è lo sbarco a Lampedusa o in un porto italiano». Così il ministro dell'Interno maltese, Michael Farrugia, in un tweet indirizzato a Salvini e Toninelli. «Se l'Italia vuole ancora trattare questo caso come un salvataggio, Lampedusa rimane il luogo più vicino di sicurezza secondo le convenzioni applicabili», ha aggiunto. La situazione rimane dunque di stallo con la nave da quasi quattro giorni tra Malta e Lampedusa. Dei 190 migranti soccorsi inizialmente da un barcone in avaria, 13 sono stati trasferiti al poliambulatorio di Lampedusa già nelle ore successive all'intervento perché necessitavano di cure. Tra le persone rimaste a bordo, invece, ci sarebbero al momento 11 donne e alcuni minori.
foto di Noborder network tratta da Flickr, licenza
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