
Mons. Gobilliard interviene a nome della diocesi sull' "affaire Barbarin"
Mons. Emmanuel Gobilliard, vescovo ausiliare di Lione, interviene sulla vicenda della richiesta di dimissioni del card. Philippe Barbarin, arcivescovo della città. «Capisco che si possa essere disgustati di fronte all’orrore di crimini che sono stati commessi provocando un’indicibile sofferenza nelle vittime. Capisco che si voglia che la giustizia sia fatta. Lasciamo allora che la giustizia lavori». Risponde così a nome della diocesi di Lione, alla grande eco mediatica che ha ricevuto la petizione promossa da un sacerdote, padre Pierre Vignon, per chiedere le dimissioni per la cattiva gestione con la quale ha trattato casi di abuso sessuale nella sua diocesi. Vignon ha lanciato una petizione on line, su quello che in Francia viene ormai chiamato “l’affaire Barbarin”, Nel 2016 la Procura della Repubblica di Lione ha aperto un’indagine nei confronti del cardinale per “omissione di denuncia” di aggressioni sessuali. Ma il pubblico ministero ha considerato il fatto che non c’era stata da parte dell’arcivescovo una «volontà deliberata di ostacolare l’azione della giustizia». Nel luglio 2017, però, è stata presentata un’altra denuncia, sempre per omissione, riguardante fatti commessi da un altro sacerdote della diocesi, padre Jérôme Billoud.
Afferma Gobilliard: «A seguito di una prima indagine, per la quale la diocesi di Lione e il cardinale Barbarin hanno collaborato ampiamente con la giustizia, un magistrato ha emesso un parere motivato nel quale affermava che nessun reato era stato commesso. Il caso è stato quindi chiuso. È in corso una seconda procedura di citazione diretta. Bisogna lasciare che la giustizia faccia il suo corso. Non si può dichiarare un uomo colpevole e quindi chiedere le sue dimissioni; è la giustizia che ha i mezzi per indagare e pronunciare un giudizio indipendente. Bisogna avere fiducia nella giustizia».
foto di Fred Romero, tratta da Flickr, licenza
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