Nessun articolo nel carrello

“Fermate la violenza contro i cristiani”. Petizione di 300 pastori protestanti cinesi al governo

“Fermate la violenza contro i cristiani”. Petizione di 300 pastori protestanti cinesi al governo

TORINO-ADISTA. Staranno pure sbocciando rose fra Cina e Santa Sede con l’Accordo del 22 settembre sulla nomina dei vescovi (v. Adista Notizie n. 34/18), ma nel Paese la situazione dei credenti cristiani è negli ultimi tempi particolarmente problematica. Riferisce il settimanale dei valdesi Riforma (25/9) che «ben 297 pastori protestanti di 21 province e regioni autonome cinesi alcuni giorni fa hanno firmato una petizione nella quale si chiede al governo di fermare la sua “azione violenta” contro i cristiani e di accettare la distinzione tra Chiesa e Stato». «A settembre 2017 – si legge nel documento – il Consiglio di Stato ha emanato il nuovo Regolamento sull’Amministrazione degli affari religiosi e ha iniziato a implementare questi regolamenti nel febbraio 2018. Da allora, le chiese cristiane in tutta la Cina hanno sofferto vari gradi di persecuzioni, disprezzo e incomprensioni da enti governativi durante il culto pubblico e le pratiche religiose, comprese varie misure amministrative che tentano di alterare e distorcere la fede cristiana. Alcune di queste azioni violente non hanno precedenti dalla fine della Rivoluzione culturale».

Tra gli atti di violenza subiti, la petizione cita la demolizione di croci su edifici ecclesiastici, la rimozione violenta di croci e versetti esposti sulle case dei cristiani, le minacce alle chiese per farle aderire a organizzazioni religiose controllate dal governo, l’imposizione alle chiese di esporre la bandiera nazionale o cantare canzoni che elogiano lo Stato e i partiti politici, il divieto ai bambini cristiani di entrare nelle chiese e ricevere un’educazione religiosa e la negazione ai credenti del diritto di riunirsi liberamente. Azioni che i firmatari definiscono non sono solo «ingiuste» e un «abuso del potere del governo», ma chiare violazioni dei «diritti umani della libertà di religione e coscienza» e dei «principi del diritto universale».

Decisi a rispettare come sempre il controllo legale dello Stato, i pastori firmatari rifiutano di sottoporre la loro fede al controllo di autorità governative: «Dichiariamo – si legge nel documento – che in materia di condotta esterna, le chiese sono disposte ad accettare il controllo legale da parte dell’amministrazione civile o di altri dipartimenti governativi come fanno altre organizzazioni sociali. Ma in nessuna circostanza indurremo le nostre chiese a unirsi a un’organizzazione religiosa controllata dal governo, a registrarsi presso il Dipartimento dell’amministrazione religiosa o ad accettare qualsiasi tipo di affiliazione. Inoltre, non accetteremo alcun “divieto” o “ammenda” imposti a causa della nostra fede. Per amore del Vangelo, siamo pronti a sopportare tutte le perdite, persino la perdita della nostra libertà e delle nostre vite».

*Foto da zh wiki tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.