
L'Isolotto compie 50 anni: il programma delle celebrazioni
Fare comunità
pratiche e ricerche a confronto
incontri, testimonianze, riflessioni
per i 50 anni della Comunità dell’Isolotto
sabato 27 e domenica 28 ottobre 2018
…..e' fondamentale per la comunità di base la scelta in favore della precarietà, l'assenza di
strutture, il rifiuto di fare proselitismo, il metodo della laicità applicato alla vita comunitaria.
Laicità come dimensione e metodo dell'essere persone che vivono storicamente nella
provvisorietà, legate e compromesse col mutamento, prive di ogni certezza sacrale e quindi
aperte al dialogo con gli altri, comunità senza parole d'ordine, senza regole scritte, senza rigidi
principi e sicurezze, senza pregiudizi, senza omologazioni di gruppo. Comunità come libera scelta
quotidiana, luogo di incontro, spazio dove si può condividere l'utopia e ricercare coerenze.
Comunità vissuta nel segno della fondamentale fiducia nello spirito e nell'uomo. [Enzo Mazzi]
sabato 27 ottobre, ex baracche verdi, via degli aceri 1, Firenze
I sessione ore 10-13
Nascita e cammino di una comunità
C'è costantemente il rischio di ripetere all'interno gli schemi dai quali le comunità e i gruppi si
sono voluti staccare. Si chiama comunità anche lo schema della parrocchia, del clan familiare,
della nazionalità. Noi, però, per specificare le nostre aggregazioni di base abbiamo assunto il
termine comunità come apertura degli schemi comunitari tradizionali e non di rado come loro
rottura o alternativa, cercando di riappropriarci di un significato, mai spentosi nella storia, di
comunità-comunione in continuo divenire. [Enzo Mazzi]
Introduzione a cura della Comunità dell’Isolotto
lettura di una testimonianza di Gerd Rainer Horn
Anna Scattigno, una rilettura di J. Servien, L'expérience chrétienne de
l'Isolotto (Ed. du Seuil, 1969)
in occasione dell'edizione italiana (libriliberi editore, 2018)
tavola rotonda
La vicenda dell’Isolotto tra fedeltà al progetto comunitario e ricerca
coordina Valerio Gigante - ADISTA
intervengono:
Sergio Tanzarella, Facoltà teologica dell'Italia meridionale, Napoli
Alessandro Santagata, Università Tor Vergata, Roma
Pietro Giovannoni, Istituto superiore di scienze religiose, Arezzo
interventi dei partecipanti
ore 13.30 - pranzo conviviale
per aiutarci nella organizzazione, chi intende partecipare è invitato a contattare,
entro il giorno 19.10.2018,
Lucia : tel. 3355924466 , mail luciagiovannini1972@gmail.com
I sessione ore 15.30 - 19.00
il senso e il valore dell’essere comunità oggi
Abbiamo vissuto e viviamo la comunità come uno spazio di libertà, un posto di confine dove le
diversità si incontrano e si intrecciano senza confondersi, dove l'insieme dei diversi può guardare
verso orizzonti nuovi e inesplorati, dove si sfuocano le cornici culturali e sociali, le bandiere e le
rappresentanze, e tutte le "sacralità sacerdotali". Nel progressivo spogliarsi delle maschere, nel
riconoscersi diversi, nell'accettarsi per mettere in comune le diversità, in un cammino di
arricchimento reciproco e di liberazione, è il senso del percorso compiuto durante questi anni.
[Enzo Mazzi]
Introduzione a cura della Comunità dell’Isolotto
tavola rotonda
Testimonianze ed esperienze dirette: ascolto, scambio, confronto
coordina Franca Bonichi, sociologa, Università di Firenze
saranno presenti:
Associazione Italia- Nicaragua di Livorno, Mauro Rubichi
Chiesa Valdese, Marco Bouchard
Comunità di base italiane
Comunità di Mondeggi bene comune, Giovanni Pandolfini
Comunità di Paterno
Comunità delle Piagge, Alessandro Santoro
Garante dei detenuti del Comune di Firenze, Eros Cruccolini
Gruppo Scout Isolotto
Il Giardino dei Ciliegi, Sandra Cammelli
Koinonia, p. Alberto Simoni,
Mario Campli, esperto di questioni europee
Piccola Scuola di Pace Isolotto, Giovanni Scotto
Presidente Quartiere 4, Mirko Dormentoni
interventi dei partecipanti
domenica 28 ottobre, piazza dell’Isolotto, Firenze
ore 10 – 13
C'è solo la voglia e il bisogno di uscire,
di esporsi nella strada e nella piazza …
La piazza: luogo aperto, largo, senza mura, sconfinato. A differenza del palazzo. La piazza: luogo
di passaggio, precario, provvisorio, indifeso. A differenza della casa.
La piazza: luogo dell'accoglienza per tutti gli espulsi, dimora dei senza dimora, luogo
dell'incontro fugace, dell'evento senza rito, della scoperta di volti nuovi, senza maschere,
crocicchio di strade che vengono da posti diversi e vanno in direzioni anche opposte. A differenza
dell'etnia, della nazione, del partito, del tempio. [Enzo Mazzi]
letture a cura della Comunità dell’Isolotto
interventi e riflessioni dei presenti
canti
condivisione eucaristica
lezione sul gesto a cura di Virgilio Sieni - Cantieri Culturali Isolotto
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