
Presentato il Rapporto 2018 sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa
Il quadro che emerge dal Rapporto 2018 sull’economia dell’immigrazione Prospettive di integrazione in un’Italia che invecchia, presentato il 10 ottobre scorso dalla Fondazione Leone Moressa (un istituto di studi e ricerche nato nel 2002 da un’iniziativa della Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre CGIA, specializzato nello studio della presenza straniera sul territorio italiano) a Roma, Palazzo Chigi, racoonta un paese che invecchia, in cui le nascite sono al livello minimo dal 1861 e che ha bisogno di politiche nuove per integrare in modo più strutturato gli immigrati nel proprio sistema socio-economico.
Il dossier, realizzato dalla Fondazione con il contribuito della CGIA di Mestre e con il patrocinio dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, riferisce una previsioni per cui, nel 2050, la popolazione anziana in Italia crescerà del 47%. Al contrario, giovani e adulti di età compresa tra 15 e 64 anni diminuiranno del 18%. A questo punto, l'integrazione dei migrati resta una strada obbligaat. Oggi in Italia gli stranieri regolari sono 5 milioni, l’8,5% della popolazione nazionale. Di questi, 2,4 milioni lavorano. Svolgono per lo più mansioni poco qualificate e poco retribuite. Producono un valore aggiunto pari a 131 miliardi (l’8,7% del valore aggiunto nazionale), dichiarano 27,2 miliardi di euro, versano 3,3 miliardi di euro di IRPEF e contributi pari a 11,9 miliardi di euro, partecipano al Pil con una fetta pari a quasi il 9%. Di questi stranieri, 691mila (il 9,2%) hanno deciso di mettersi in affari avviando principalmente delle piccole imprese.
Durante la presentazione del Rapporto, si è parlato molto anche di Africa e delle migliaia di africani che lasciano il loro continente per tentare la traversata del Mediterraneo. Che resta estremamaente pericolosa: sono state 1.200 le persone scomparse nel solo 2018.
Un dato, contenuto nel Rapporto della Fondazione Leone Moressa, dà il quadro di come l’Europa dovrebbe gestire il fenomeno dell’immigrazione nei prossimi decenni. “Se confrontiamo la situazione dei paesi africani con quella dell’UE - si legge nel dossier - comprendiamo che le migrazioni non si esauriranno nel giro di pochi anni: da un lato, l’Africa registra una crescita demografica tale per cui nel 2050 raggiungerà i 2,5 miliardi di abitanti, contro i 500 mila dell’UE. Parallelamente, il Pil dell’Africa sub-sahariana è un decimo di quello europeo, e gli Aiuti pubblici dei paesi ricchi incidono pochissimo a livello economico”.
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