
Banca Etica compie venti anni
ROMA-ADISTA. Venti anni fa, l’8 marzo 1999, Banca etica apriva il suo primo sportello a Padova. Oggi conta 17 filiali in Italia (Padova, Treviso, Vicenza, Milano, Bergamo, Torino, Genova, Trieste, Bologna, Firenze, Roma, Perugia, Ancona, Roma, Napoli, Bari e Palermo) e 30 “banchieri ambulanti” che servono le aree dove non c’è una filiale; 1 filiale in Spagna a Bilbao e uffici a Madrid e Barcellona; 265 dipendenti in Italia e 18 dipendenti in Spagna; 42.500 soci, per l’83% persone fisiche e per il 17% di organizzazioni (tra cui enti pubblici, parrocchie, società cooperative; ditte individuali; imprese sociali; etc.); 70 milioni di euro di capitale sociale; impieghi per 916 milioni di euro; raccolta di risparmio per un miliardo e mezzo di euro.
Nata dall’impegno di tante organizzazioni della società civile e tantissime persone che volevano una banca al servizio dello sviluppo sostenibile, che utilizzasse in trasparenza il risparmio di famiglie e organizzazioni per finanziare realtà non profit e imprese sociali, oggi Banca Etica è una realtà solida e riconosciuta a livello nazionale e internazionale che finanzia progetti in settori strategici per la crescita economica sostenibile e solidale dell’Italia: cooperazione e innovazione sociale; profit responsabile; tutela dell’ambiente; qualità della vita, cultura e sport; cooperazione internazionale.
«Un modo di fare banca – spiega Ugo Biggeri, presidente di Banca etica – che si è dimostrato resiliente anche negli anni più duri della crisi finanziaria innescata dal 2008: anche mentre le altre banche fronteggiavano crisi, scandali e credit crunch Banca Etica è riuscita a crescere a tassi medi del 10% annuo per quanto riguarda raccolta e impieghi; a mantenere le sofferenze a livelli inferiori rispetto alla media del sistema bancario e ha sempre chiuso i bilanci in utile senza mai gravare sulle casse dello Stato».
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