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Il Comitato

Il Comitato "per la libertà di culto" scrive al sindaco di Pisa: garantisca i diritti dei cittadini islamici

PISA-ADISTA. È tuttora in essere il conflitto fra il sindaco di centrodestra di Pisa, Michele Conti, e la comunità islamica cittadina. La quale ha comprato tempo addietro, in zona Porta a Lucca, un terreno per edificarvi una moschea, di cui è priva, in accordo con la precedente Giunta (di centrosinistra). L’attuale governo pisano ha approvato alcune delibere finalizzate all’esproprio del terreno destinandolo ad un parcheggio pubblico. La comunità islamica ha fatto ricorso al Tar, denunciando la decisione della Giunta come discriminante verso i cittadini di religione islamica cui deve essere garantito, come dettato dalla nostra Costituzione,  il diritto di professare la loro fede e di farlo in appropriati luoghi di culto.

Ai musulmani pisani non è venuta meno la solidarietà della popolazione. È del 21 marzo la lettera del Comitato “Sì alla libertà di culto” al sindaco (e per conoscenza ai membri della Giunta e del Cosniglio comunale), perché garantisca, come suo obbligo «i diritti di tutte e tutti». Di seguito il testo.

 

Signor Sindaco,

siamo un comitato di cittadine e cittadini molto preoccupati per la sua intenzione di privare la comunità musulmana del diritto a un adeguato luogo di culto a Pisa, in via Chiarugi.

Da persone libere, indipendentemente dalla nostra adesione o meno a una fede religiosa, riteniamo infatti pericoloso che i governanti abusino del proprio potere per promuovere provvedimenti – come la variante urbanistica sull’area attualmente destinata al centro culturale islamico – che ledono i diritti di una parte della cittadinanza.

I cittadini di Pisa l’hanno scelta democraticamente per governare la città, ma lei non può scegliersi i suoi cittadini. Il suo ruolo le impone di rispettare la Costituzione Italiana e di garantire i diritti di tutte e tutti, senza discriminazioni di “sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Per giustificare la variante che cancella la moschea, la sua amministrazione ha addotto motivazioni di natura urbanistica che, a un esame obiettivo, appaiono infondate o pretestuose. Anche qualora vi fossero effettivi impedimenti materiali alla realizzazione dell’opera, sarebbe comunque suo dovere istituzionale “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale” al godimento dei diritti fondamentali – in questo caso della libertà di culto – di una parte della cittadinanza.

Siamo un comitato civico, non un partito o un movimento politico. Pertanto non siamo pregiudizialmente ostili nei suoi confronti. Anzi siamo disposti a collaborare con l’amministrazione qualora essa si impegnasse a “rimuovere gli ostacoli” che impediscono la realizzazione della moschea a Porta a Lucca.

Come primo passo collaborativo, la invitiamo a un incontro pubblico sul tema della libertà di culto, che noi vediamo non solo come principio costituzionale astratto, ma come garanzia di vera sicurezza e convivenza civile.

Confidando in una sua risposta positiva, la ringraziamo per l’attenzione.

Cordiali saluti.

Il Comitato “Sì alla Libertà di Culto”

https://liberoculto.wordpress.com/

Venerdì 22 Marzo,2019 

*Porta a Lucca, Pisa. Foto tratta da Wikipedia immagine originale e licenza

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