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Sinodo valdese: diritto, diritti, verità e democrazia

Sinodo valdese: diritto, diritti, verità e democrazia

TORRE PELLICE (TO)-ADISTA. «Diritto, diritti, verità, democrazia» è stato il tema della serata pubblica che si è tenuta il 26 agosto nel tempio valdese di Torre Pellice, dove è in corso, fino a venerdì, il Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi.

«Manipolazione, complicità, propaganda, sono nemici della verità, dunque servono coraggio e forza etica», ha detto la giornalista Rai Maria Grazia Mazzola. Se non ci si riappropria della dignità professionale giornalistica il rischio è quello di proporre solo «melasse e fiumi di parole inutili, contenuti spesso subliminali. L’informazione corretta appartiene a tutti noi. Non stiamo vivendo una democrazia vera e piena, ma viviamo in un sistema mistificato in cui la ricerca della verità è percepita come sovversiva». Anche per questo i giornalisti vengono uccisi, quando vanno troppo a fondo nelle loro inchieste.

«Ogni opinione è importante, ma esiste il bene ed esiste il male, come esistono il falso e il vero. Non c’è equilibrio se sei equidistante fra bene e male», ha spiegato il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, ricordando che «l'impegno civile è responsabilità anche dei lettori. I giornali sono come i lettori li vogliono». Dobbiamo «pretendere dalla politica uno sguardo sul futuro -  ha concluso -.  Non dobbiamo seguire i mandriani della violenza verbale, ma dobbiamo costruire piazze e città. L'Italia è un mosaico che può mettere in armonia tutte le differenze».

«Esiste solo una verità: quella esperienziale, dialogica e polifonica. La verità non può essere catturata; la verità non è una farfalla inchiodata in una teca di vetro. La verità, come una farfalla, deve poter volare», ha poi affermato il magistrato Marco Bouchard. «Come costruire un rapporto virtuoso tra verità e democrazia? Il punto di incontro è dato dai diritti. Fra cui il diritto di avere informazioni corrette, di poter distinguere il vero dal falso. Una politica che negli atti istituzionali ricorre ai social è la morte della democrazia», ha concluso, richiamando all'importanza della separazione dei poteri a garanzia dei diritti e dei cittadini.

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