
Prassi illegittime per i richiedenti asilo. La denuncia dei valdesi
ROMA-ADISTA. Prassi illegittime per i richiedenti asilo e i titolari di protezione. Le denuncia la Chiesa valdese, che sul sito della Diaconia pubblica un documento che le raccoglie e le documenta.
Si tratta di un lavoro svolto dallo stesso Servizi Inclusione che copre il periodo dicembre 2018-settembre 2019, ed è stato realizzato seguendo le linee guida per la raccolta delle prassi illegittime messo a disposizione da Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione). L’obiettivo è di comprendere meglio cosa succede sul territorio, al fine di poter avviare azioni comuni ma anche condividere buone prassi per la risoluzione, per quanto possibile senza ricorso alle vie legali, delle situazioni in cui i diritti sono stati violati.
Il dato più evidente è legato al Decreto sicurezza voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, che «sta incidendo in modo evidente sulle possibilità di accesso ai diversi diritti finora riconosciuti ai cittadini stranieri che sono regolarmente presenti sul territorio italiano a seguito della richiesta di protezione internazionale». Ma, rileva lo studio, «le prassi illegittime molto spesso derivano dalla poca conoscenza della normativa da parte dei funzionari con cui gli operatori si interfacciano, comportando intoppi procedurali e lavoro aggiuntivo, con la conseguenza di non consentire ai beneficiari di accedere a tutti i diritti che dovrebbero venir loro riconosciuti».
Le situazioni di illegittimità vanno dalla mancata iscrizione (o mancato rinnovo dell’iscrizione) al Servizio sanitario nazionale al mancato riconoscimento delle esenzioni per reddito, dal rifiuto dei Comuni di iscrivere all’anagrafe i richiedenti asilo presenti sul loro territorio alle difficoltà di aprire un conto corrente o accedere ad altri servizi quali rilascio di codice fiscale e attestato Isee.
(il documento completo può essere letto qui:
https://www.diaconiavaldese.org/csd/documenti/prassi%20illegittime.pdf)
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