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Conte e Parolin a “Civiltà Cattolica”: Mediterraneo mare che accoglie non che respinge

Conte e Parolin a “Civiltà Cattolica”: Mediterraneo mare che accoglie non che respinge

ROMA-ADISTA. Essere mediterranei. Fratelli e cittadini del “Mare Nostro” è il titolo volume che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il segretario di Stato vaticano card. Pietro Parolin presenteranno sabato primo febbraio della sede di Civiltà Cattolica.

Il volume, che raccoglie i contributi dei relatori del seminario «Essere mediterranei» svoltosi a Roma nell’aprile 2019 presso la sede di Civiltà Cattolica (fra gli altri p. Antonio Spadaro, Riccardo Cristiano, Iacopo Scaramuzzi, Roberto Morozzo della Rocca, Anna Foa e Marco Impagliazzo), esce esattamente nel primo anniversario della storica firma da parte di papa Francesco e del grande imam di al-Azhar, al-Tayyeb, del Documento sulla fratellanza umana (Abu Dhabi, 4 febbraio 2019) e alla vigilia dell’incontro promosso dalla Conferenza episcopale italiana «Mediterraneo, frontiera di pace» (Bari, 19-23 febbraio).

«In questa fase storica – si legge nella presentazione del volume edito da Ancora e curato da Spadaro –, in cui turbolenze politiche e sociali percorrono l’intero pianeta e in modo particolare agitano le acque del Mediterraneo, appaiono sempre più forti l’esigenza di incontro e di scambio sull’unico mare sul quale si affacciano e si congiungono tre continenti, così come quella che il Mare Nostro sia luogo di pace, nonostante – e anzi proprio perché – è luogo di tensioni e scontri. Nel corso dei secoli i popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo hanno saputo generare valori, cultura, pensiero caratterizzati da singolari affinità, pur nelle differenze e nonostante i conflitti. In particolare, i principi sui quali hanno edificatole loro civiltà sono fondati su una visione li accomuna: quella di un Dio unico e personale, creatore del mondo e dell’umanità, e la cui paternità universale fonda la fratellanza tra gli uomini. Lo storico Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi da papa Francesco e dallo sceicco Ahmad al-Tayyib, ha fatto comprendere, tra l’altro, come il concetto di fratellanza porti a riflettere su quello di cittadinanza, con il significato di uguali diritti e doveri per tutte le persone: è una prospettiva da approfondire e concretizzare perché, plasmando le relazioni tra i popoli del Mediterraneo, può contribuire al superamento di visioni contrapposte e individualistiche. Un cammino che, se condiviso e difeso, può trasformare il “Mare Nostrum” in luogo di incontro tra popoli e religioni e in “laboratorio di cittadinanza” anche per l’Europa, dove il tema del passaggio da abitanti a cittadini è davvero un punto cruciale per il domani».

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