Africa e Covid: meglio dei Paesi più potenti del mondo
Con il Covid-19 «abbiamo visto un’Africa laboriosa e vincente», «è nata una nuova Africa». Così il sacerdote della Società per le Missioni Africane, p. Donald Zagore, teologo ivoriano, in un colloquio con l’agenzia Fides (27/5). «L'immagine dell'Africa del 25 maggio 2020» - ricorrenza della fondazione dell’attuale "Unione Africana", siglata nel 1963 ad Addis Abeba in Etiopia tra i leader di 30 dei 32 stati indipendenti del continente - «nel mezzo di una crisi sanitaria globale, non è l'immagine di un'Africa malata, contusa, decimata, ma piuttosto un'Africa solida e stabile che, a differenza delle grandi potenze di questo mondo, è riuscita a contrastare tutto i pregiudizi e le idee concepite nei suoi confronti».
«Questa positiva situazione – ha spiegato – è frutto della determinazione dei figli e delle figlie, in generale, e della gioventù in particolare di questo continente che hanno preso in mano il loro destino mostrando ingegno, dedizione e soprattutto creatività». Perché «l'Africa è andata ad attingere alle sue risorse più profonde per dare risposte concrete a questa situazione di crisi da sola. Dalla scoperta di rimedi basati su prodotti puramente africani, alla produzione di maschere, gel idroalcolico, autorespiratori, ai servizi di carità, dal Nord Africa al Sud, dall'Est all'Ovest, gli africani hanno mostrato maturità e unità. Abbiamo visto un’Africa laboriosa e vincente. Con il Covid-19 è nata una nuova Africa».
*Abidjan, capitale economica della Costa d'Avorio. Foto tradda da Commons Wikimedia immagine originale e licenza
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