
Ripartiamo dal più grande bene italiano: “Cultura, cuore e motore della ripresa"
Il dipartimento Cultura di Articolo Uno, coordinato da Simone Oggionni, ha elaborato un contributo all’azione del nostro governo e della sinistra italiana sulla cultura, perché è il patrimonio più grande di cui il nostro Paese dispone. «Cultura che è pensiero, arte e anche lavoro di centinaia di migliaia di persone in carne e ossa che conservano, valorizzano, creano ogni giorno questo tesoro immenso», scrive Oggionni nell’introdurre il documento. «Soltanto grazie a questo tesoro, soltanto con la ripresa di questi comparti, l’Italia potrà farcela», aggiunge, e avverte: «Non pensate ai soliti, rituali, testi di partito. È un contributo vero».
Il contributo si intitola “Cultura, cuore e motore della ripresa. Documento programmatico” e si apre con la descrizione della situazione attuale del settore: «L’emergenza legata alla diffusione del Covid 19 – leggiamo – ha messo in ginocchio il mondo della cultura italiana. La chiusura di musei e teatri, la cancellazione di concerti ed eventi pubblici, l’improvviso arresto del circuito del turismo e le disposizioni sul distanziamento fisico hanno comportato per molti lavoratori e professionisti del settore culturale l’impossibilità di esercitare la loro attività. Musicisti, attori, scenografi, danzatori, guide turistiche, tecnici del suono, macchinisti e decine di altre categorie professionali hanno subito una drastica diminuzione, quando non un totale azzeramento, del proprio reddito. L’intero comparto, che si stima occupi più di un milione e mezzo di persone e produca circa 100 miliardi di euro di fatturato ogni anno, è stato il primo ad andare in crisi e sarà, presumibilmente, l’ultimo a vederne la fine».
Emergenza, quella causata dal Covid, che inoltre «si è innestata su uno stato di crisi che già da tempo ha colpito il mondo della cultura italiana in tutte le sue sfaccettature, sia nel settore pubblico sia in quello privato bilanci, ma che sia necessaria una grande operazione intellettuale di rifondazione di un pensiero e di una pratica culturale».
Tanto più dunque «si avverte la consapevolezza diffusa che la ricostruzione non possa essere, solo, questione di bilanci, ma che sia necessaria una grande operazione intellettuale di rifondazione di un pensiero e di una pratica culturale».
Il documento, leggibile integralmente a questo link è molto articolato e concreto nelle proposte presentate. È possibile commentarlo nel blog di Oggionni sul sito dell'Huffington Post a questo link.
*Villa Pisani (1721), villa veneta della Riviera del Brenta. Stra. Foto tratta da paesecultura.it, immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!