L’etica di Francesco, tra misericordia e conversione. Un articolo di Giannino Piana

Giampaolo Petrucci 23/09/2020, 14:53

I documenti ufficiali, come l’esortazione apostolica Amoris Laetitia o come l’enciclica “verde” Laudato si’, ma anche momenti più informali, come le interviste alla stampa o le omelie a Santa Marta o i voli aerei in giro per il mondo, raccontano il «modello etico» cui papa Francesco «fa riferimento e che costituisce la chiave interpretativa dell’intero suo magistero», fondato su una preoccupazione pastorale e sulla costante mediazione tra ideale e reale. Dell’«etica di Francesco» parla Giannino Piana (già docente di Etica cristiana alla Libera Università di Urbino e di Etica ed Economia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino; socio fondatore e membro del Gruppo di Riflessione e Proposta di Viandanti) in un articolo pubblicato il 20 settembre sul sito viandanti.org.

Ferma restando la bellezza ideale e la forza rivoluzionaria del discorso della montagna, Francesco «prende in seria considerazione le difficoltà che si incontrano nell’aderire al progetto evangelico e la distanza che sempre sussiste tra l’altezza della meta cui si è chiamati e la scarsa corrispondenza dei risultati raggiunti». È proprio in questo scarto – dove spesso si insinua la «colpevolizzazione paralizzante» – che si colloca l’annuncio della misericordia, del perdono e della permanente conversione. In tal senso, Giannino Piana parla di una sorta di “etica del compromesso” che «si misura costantemente con la realtà senza rinunciare alla tensione verso l’ideale di perfezione».

Lo scarto si registra, per esempio, nella vita familiare, tra l’ideale massimo dell’amore matrimoniale e le difficoltà o gli ostacoli sche spesso si incontrano: anche quando affronta l’“irregolarità” del divorzio, riconosce il valore del discernimento edi un approccio che valuti i casi singolarmente e in certi casi “reintegri” ai sacramenti.

Francesco ripone poi particolare interesse per l’etica sociale e ambientale, prosegue Piana: «Il concetto di “ecologia integrale”, che sta alla base di tale documento e che pone in stretta relazione cura dell’ambiente e giustizia sociale, viene declinato in modo efficace in una serie di riflessioni di carattere teologico-etico e socio-politico, le quali forniscono i presupposti per l’avvio di una vera rivoluzione culturale e sociale».

Ancora, il dominio sconsiderato umano sull’ambiente, l’abuso delle risorse naturali, le sempre più marcate diseguaglianze a livello locale e planetario, la “globalizzazione dell’indifferenza” e la “cultura dello scarto” spingono Francesco «a promuovere un modello di sviluppo ecocompatibile ed equicompatibile. La critica serrata di papa Francesco al sistema neoliberista e all’ideologia tecnocratica per gli effetti devastanti prodotti sul piano ambientale e sociale impone che si mettano in atto interventi di radicale inversione di rotta».

Questa la conclusione del docente di etica: «Una riflessione a vasto raggio dunque quella offerta da papa Francesco sulle questioni etiche. Pur con i limiti ricordati non si può negare che il suo magistero presenti, anche in questo campo, aspetti di autentica novità, e rappresenti la pietra miliare di un cammino destinato ad aprire piste feconde per il futuro».

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