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Brasile: Bolsonaro in guerra contro i vaccini anti-Covid

Brasile: Bolsonaro in guerra contro i vaccini anti-Covid

Unico caso in tutto il pianeta, la campagna di vaccinazione partirà in Brasile - non si sa ancora quando - con il presidente che rema decisamente contro. Come se non bastasse la dichiarazione che lui non si vaccinerà - «Se qualcuno pensa che la mia vita sia in pericolo, il problema è mio, e punto» -, Bolsonaro sembra fare proprio di tutto per alimentare un clima di insicurezza e di sospetti, malgrado gli oltre 7 milioni di contagi e i circa 185mila morti. Così, riguardo al vaccino Pfizer, ha affermato che il gigante farmaceutico «è stato molto chiaro nel non assumersi la responsabilità per eventuali effetti collaterali», cosicché, ha aggiunto, «se diventi un coccodrillo è un problema tuo. Se diventi un superuomo, se a una donna crescerà la barba o se un uomo inizierà a parlare con voce da femmina, loro non avranno nulla a che vedere con questo. La cosa peggiore è armeggiare con il sistema immunitario delle persone».

Per quanto i brasiliani ci avranno fatto l'abitudine con le sparate a effetto del presidente, la sua dichiarazione ha suscitato una profonda indignazione - Fernando Haddad, l'ex candidato presidenziale del Pt, gli ha dato dell'imbecille e gli ha chiesto di chiudere la bocca «una buona volta» - ma anche molta ironia. Sulle reti sociali, non a caso, i meme con il coccodrillo sono diventati immediatamente virali, con commenti del tipo «Brasiliano teme di diventare coccodrillo e venire ucciso da Ricardo Salles», in riferimento a tutti gli alligatori morti durante gli incendi che hanno devastato il Pantanal nell'indifferenza del ministro dell'Ambiente.  

Non contento, Bolsonaro ha anche dichiarato di ritenere che solo il 50% delle persone si faranno vaccinare contro il Covid-19, aggiungendo, in nome della libertà individuale, che «nessuno può obbligare nessun altro a farsi un vaccino». «Se uno non vuole, non lo faccia. Se non voglio fare la chemioterapia e muoio, è un problema mio», ha aggiunto il presidente, evidentemente allergico a ogni concetto di responsabilità civile.

Per fortuna dei brasiliani, tuttavia, il Supremo tribunale federale non è dello stesso avviso, stabilendo il 17 dicembre, con 11 voti su 12, l'obbligatorietà del vaccino, pur escludendo l'uso della forza su chi si rifiuterà di farlo. Ma, in tal caso, chi si sottrarrà potrà andare incontro a misure restrittive, considerando che, secondo il Stf, la salute collettiva «non può essere pregiudicata» da scelte individuali.

*Jair Bolsonaro. Foto tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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