
"Fuori dall'Italia le armi nucleari": cattolici bresciani sollecitano il Trattato Onu Un documento
L’Agenzia internazionale Pressenza ha messo in rete ieri un documento sulle armi nucleari preparato da un gruppo di persone, soprattutto di Bescia, «sollecitate dai ripetuti interventi in merito di Papa Francesco», in occasione del Mese della Pace, iniziato il 1° gennaio con la Giornata Mondiale della Pace.
Nell’articolato documento – su cui viene richiesta l’adesione alle varie realtà del mondo cattolico bresciano e no – i promotori sollecitano il mondo politico locale e nazionale ad attivarsi perché l’Italia ratifichi il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari. «Questo Trattato – sottolinea il documento – rende illegale, nei Paesi che l’hanno sottoscritto, l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, l’installazione o il dispiegamento di armi nucleari». Conseguentemente, «dal territorio del nostro Paese siano eliminate tutte le armi nucleari che vi sono stanziate» e «siano sospesi i lavori di ampliamento della base di Ghedi (BS), dove si stanno costruendo gli hangar per poter ospitare gli aerei F35 in grado di trasportare le nuove bombe nucleari B61-12».
Tra i primi firmatari, ci sono laici impegnati nel sociale (Angelo Onger, Andrea Franchini, Anna Scalori, Anselmo Palini, Dante Mantovani, Giorgio Zubani, Giuliana Sberna, Luigi Manfè, Mauro Scaroni, Rosalba Panaro e Urbano Gerola), sacerdoti (don Alfredo Scaratti, don Fabio Corazzina, don Gabriele Scalmana, don Umberto Dell’Aversana) e religiosi (padre Girolamo Miante e padre Mario Menin).
Le adesioni al presente documento possono essere inviate, possibilmente entro il 21 gennaio2021, sia a Anselmo Palini (palini.anselmo@gmail.com) che a Andrea Franchini (famigliafranchini@gmail.com).
*Foto di Omni Matryx da Pixabay Immgaine originale e licenza
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