
Etiopia: l'appello dei vescovi alla riconciliazione
È del 21 luglio scorso la dichiarazione della Conferenza episcopale cattolica dell’Etiopia (Cbce) nella quale i vescovi si dicono allarmati «dalle preoccupanti informazioni che ricevevamo sulla guerra» nel nord del Paese e chiedono alle parti in causa uno stop delle ostilità, perché «la guerra distrugge solo vite umane e beni, e non serve a nient’altro». Aggiungono i prelati etiopi chiedendo «pace e riconciliazione»: «Tutti noi vogliamo vedere un Paese in cui tutti gli etiopi si abbracciano come fratelli e sorelle».
«L'orrore della guerra – spiegano ancora i vescovi nella nota, arrivata a qualche giorno dall’assemblea ordinaria di metà luglio – non è mai un rimedio ai torti o una soluzione a una crisi. La guerra porta sofferenze indicibili e il prezzo che pagano gli innocenti è incalcolabile». «Non è mai troppo tardi per fermare la violenza, riconoscere che l'unica via percorribile, per il bene del popolo, è la pace e la riconciliazione, per soddisfare le esigenze della verità e della giustizia, per chiedere e concedere perdono». L’unico modo per sanare le ferite del popolo etiope, conclude la nota, è riconoscersi tutti come fratelli e sorelle, al di là delle divisioni tra tribù e regioni, al di là dei disaccordi e delle divisioni, oltre i desideri di rivalsa e vendetta. «Vivere in pace e armonia sociale può sembrare un sogno, ma è realizzabile se tendiamo le nostre mani a Dio».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!