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Crisi afghana: il "Tavolo asilo" chiede politiche coerenti e coordinate

Il “Tavolo Asilo e Immigrazione” chiede di «intervenire con urgenza per garantire diritto d’asilo alle persone in fuga dall’Afghanistan» e domani, nel corso di una conferenza stampa a Roma, presso la sala Walter Tobagi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (corso Vittorio Emanuele II, 349), presenta un documento con le sue proposte per far fronte all’emergenza attuale.

«La situazione politica in Afghanistan», si legge nell’invito alla conferenza stampa, «dopo la partenza dei contingenti militari, resta estremamente tesa. Solo nei primi sei mesi del 2021 l’escalation di violenza ha provocato la morte di oltre 1.600 civili e più di 3.500 feriti, in larghissima parte donne, ragazze e bambini (dati UNAMA). Nelle ultime settimane decine di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case andando ad aggiungersi ai più di 5 milioni di sfollati interni già presenti nel paese (OIM). I tragici tentativi di evacuazione di civili dall’aeroporto di Kabul se hanno consentito di mettere in salvo migliaia di persone, ne hanno purtroppo lasciate indietro molte di più. La popolazione civile continuerà ad essere esposta al rischio di violenza, peraltro in quadro economico disastroso, con quasi 11 milioni di cittadini afghani in stato di emergenza o grave crisi alimentare».

Secondo il Tavolo Asilo – al quale aderiscono, tra gli altri, A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Amnesty International Italia, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Legambiente, Medici per i Diritti Umani, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Save the Children e Campagna Io Accolgo – chiedono all’Unione Europea, ai Paesi membri e al governo italiano di «mettere in campo iniziative all’altezza della drammatica situazione», sottolineando che in tutta l’Unione, negli ultimi 10 anni, «sono state presentate meno di 700mila richieste di asilo. Appaiono quindi inaccettabili le conclusioni del Consiglio Ue dei Ministri degli Interni che di fatto escludono un impegno degli Stati Membri ad accogliere i cittadini afghani in fuga, scaricandone l’onere sui Paesi limitrofi».

Secondo le organizzazioni aderenti al Tavolo Asilo e Immigrazione, è necessario al contrario «intervenire tramite la realizzazione di un ampio programma di trasferimenti/ricollocamenti dei cittadini afgani da attuarsi anche dai Paesi di transito, con un’iniziativa che garantisca l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri». Il Tavolo chiede inoltre «ogni sforzo per garantire a tutti i cittadini afghani, senza distinzione di genere, religione, provenienza etnica o orientamento politico una maggiore sicurezza in Afghanistan e per assicurare un’adeguata assistenza umanitaria alla popolazione».

Per rispondere adeguatamente alla sfida attuale servono «politiche coerenti» su aiuto umanitario, ingresso e accoglienza, coordinando in uno sforzo comune tutti i soggetti interessati, istituzionali e umanitari. «Per tale ragione – spiega il Tavolo – si sostiene la richiesta, già avanzata dalle rappresentanze delle Ong e di enti ed associazioni italiane, di istituire un tavolo di coordinamento unitario sull’Afghanistan che veda il coinvolgimento dei Ministeri interessati, a partire dal Maeci e dal Ministero dell’Interno, delle rappresentanze Ong e delle organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione, oltre a rappresentanti degli Enti Locali e delle Regioni».

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