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Chiesa e diritti umani: le anomalie istituzionali che alimentano gli abusi

Chiesa e diritti umani: le anomalie istituzionali che alimentano gli abusi

Tratto da: Adista Documenti n° 37 del 29/10/2022

DOC-3216. PARIGI-ADISTA. «Quando i papi si esprimono sui diritti umani fondamentali, lo fanno affrontando gli inadempimenti da parte delle società, ma che dire di quelli dei quali il magistero della Chiesa potrebbe essere responsabile, in particolare attraverso il suo apparato istituzionale? Eppure è proprio in nome dei diritti umani che oggi si levano sempre più voci all’interno e all’esterno della Chiesa, per denunciare le gravi e talvolta criminali deviazioni per le quali il magistero della Chiesa e i suoi leader sono imputati direttamente o indirettamente». È questo il punto di partenza di un articolo sul rapporto tra Chiesa e diritti umani nell’ambito degli abusi clericali di Marie-Jo Thiel, medico, professoressa di Etica e di Teologia morale alla Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Strasburgo e direttrice del CEERE (Centre européen d’enseignement et de recherche en éthique) dello stesso ateneo, autrice di numerosi lavori, tra i quali il volume L'Eglise catholique face aux abus sexuels sur mineurs (“La Chiesa cattolica di fronte agli abusi sui minori”, Bayard, 2019). L’articolo, intitolato “Les pratiques de l’Église catholique sont-elles conformes aux droits humains?”, è stato pubblicato sulla Revue d’éthique et de théologie morale - 2022/HS (n. fuori serie).

La struttura di governo della Chiesa, argomenta Thiel, è ancora oggi monarchica, autoritaria, clericale, gerarchica e patriarcale e, tanto in violazione dei diritti umani quanto dell’uguaglianza dei battezzati, concentra tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) nel singolo uomo maschio, ordinato e sacralizzato, creando così una società gerarchica a più classi, ontologicamente distinte: una disuguaglianza istituzionalizzata «che potenzialmente porta all'abuso di potere, di coscienza, spirituale, sessuale e finanziario».

Di seguito, in una nostra traduzione dal francese, per gentile concessione di Marie-Jo Thiel e della Revue d’éthique et de théologie morale, riportiamo il testo integrale dell’articolo.

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