Nessun articolo nel carrello

“A quando la pace in Congo?

“A quando la pace in Congo?": l'appello di 107 organizzazioni accompagna il viaggio del papa

Si è tenuta il 25 gennaio, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), la conferenza dal titolo “A quando la pace in Congo? Il grido della società civile per la pace nella Repubblica Democratica del Congo”. Una iniziativa, spiegano i promotori in un nota diramata alla vigilia dell’incontro, voluta da una fitta rete di 107 organizzazioni laiche e di ispirazione religiosa della società civile italiana – tra gli altri, segnaliamo Chiama l’Africa, Tavola della Pace, Beati i Costruttori di Pace, Pro Civitate Christiana di Assisi, Missionari della Consolata, AOI, Associazione Piccoli Fratelli OdV Modica (RG), Caritas Diocesana di Noto, Stop The War Now, Rete Italiana Pace e Disarmo, Associazione Papa Giovanni XXIII, Libera, Missionari comboniani – a pochi giorni dal viaggio apostolico di papa Francesco in RdCongo e Sud Sudan (31 gennaio-3 febbraio) «volto ad accendere i riflettori sulla decennale guerra che sta devastando le regioni dell’Est del Paese e che di fatto, ha ostacolato la possibilità che il Santo Padre potesse recarsi nella martoriata città di Goma, capoluogo della provincia del Nord Kivu».

Alla conferenza stampa i rappresentanti delle 107 organizzazioni hanno chiesto «di spezzare il silenzio su una guerra e sui crimini commessi ai danni della popolazione negli ultimi 30 anni. Un grido per un popolo che è stato annientato e distrutto in un conflitto che ha avuto i civili, soprattutto donne e bambini, come principale bersaglio».

I promotori dell’iniziativa hanno sottolineato la grande contraddizione di una popolazione che vive per oltre il 70% in una condizione di estrema povertà e insicurezza nonostante abiti una terra ricchissima di minerali preziosi e strategici per le nuove tecnologie energetiche e informatiche, legname raro e pregiato e terre fertili. «Al centro di questi 3 decenni di conflitto – si legge nella nota diramata in seguito alla conferenza stampa – vi è il controllo del territorio, soprattutto dell’Est del Paese, area dove sono presenti la maggior parte delle risorse minerali, e posta al confine con Burundi, Rwanda e Uganda».

Le 107 associazioni hanno anche scritto una lettera a papa Francesco «con la richiesta che dia voce al grido della popolazione congolese facendo conoscere le sue sofferenze e al tempo stesso denunciando le “cause strutturali” e le responsabilità politiche ed economiche dell’Occidente, che si appropria impunemente delle risorse naturali, dei mercati e delle risorse umane di questo Paese».

Le 107 organizzazioni hanno poi lanciato un appello affinché l’Est del Congo venga presto smilitarizzato, togliendo terreno fertile al Movimento M23 e a tutte le oltre cento bande armate che seminano il terrore nella regione. Invitano dunque a realizzare «un programma concreto di disarmo, smobilitazione e, dove possibile, di reintegrazione dei combattenti nella società civile». Chiedono inoltre di estendere al cobalto il Regolamento (EU) 2017/821, entrato in vigore il primo gennaio 2021, che stabilisce «obblighi in materia di dovere di diligenza nella catena di approvvigionamento per gli importatori dell'Unione di stagno, tantalio e tungsteno, dei loro minerali, e di oro, originari di zone di conflitto o ad alto rischio». Tema alquanto delicato, in questo momento di transizione ecologica ed energetica nell'Unione, fondata su nuove tecnologie che accrescono la domanda di ingenti quantitativi di minerali strategici presenti nell’Est Congo: la legge sulla tracciabilità dei minerali, spiega la nota, rappresenta «uno strumento concreto per bloccare l’uso di minerali che provengono da aree di conflitto. La transizione ecologica trova il suo fondamento nell’abbandono del fossile e nello sviluppo dei motori elettrici non inquinanti, ma soprattutto non deve essere macchiata dallo sfruttamento del lavoro e dai crimini di guerra».

Un appello, infine, alla verità e alla giustizia in merito alle violazioni dei diritti umani commessi nei territori congolesi, come condizione necessaria per avviare un percorso di pacificazione: «A tal fine è necessario che la verità sia svelata, che siano giudicati i crimini commessi e che sia posta fine all’impunità di chi l’ha provocata e perpetrata. Il Rapporto promuove l’istituzione di un Tribunale penale internazionale per la Repubblica Democratica del Congo che possa processare i crimini di genocidio, i crimini di guerra e quelli contro l’umanità commessi e la creazione di una Commissione verità e riconciliazione».


* Immagine di Nicolas Raymond, tratta da Flickr, immagine originale e licenza.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.