
Il messaggio Urbi et Orbi di papa Francesco
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Le situazioni di conflitto in tutto il mondo sono state al centro del messaggio Urbi et Orbi pronunciato questa mattina da papa Francesco in piazza San Pietro, al termine della messa di Pasqua.
«Aiuta l’amato popolo ucraino nel cammino verso la pace, ed effondi la luce pasquale sul
popolo russo - ha detto il papa -. Conforta i feriti e quanti hanno perso i propri cari a causa della guerra e fa’ che i prigionieri possano tornare sani e salvi alle loro famiglie. Apri i cuori dell’intera Comunità internazionale perché si adoperi a porre fine a questa guerra e a tutti i conflitti che insanguinano il mondo, a partire dalla Siria, che attende ancora la pace. Sostieni quanti sono stati colpiti dal violento terremoto in Turchia e nella stessa Siria. Preghiamo per quanti hanno perso familiari e amici e sono rimasti senza casa: possano ricevere conforto da Dio e aiuto dalla famiglia delle nazioni.
In questo giorno ti affidiamo, Signore, la città di Gerusalemme, prima testimone della tua
Risurrezione. Manifesto viva preoccupazione per gli attacchi di questi ultimi giorni che minacciano l’auspicato clima di fiducia e di rispetto reciproco, necessario per riprendere il dialogo tra Israeliani e Palestinesi, così che la pace regni nella Città Santa e in tutta la Regione.
Aiuta, Signore, il Libano, ancora in cerca di stabilità e unità, perché superi le divisioni e tutti
i cittadini lavorino insieme per il bene comune del Paese.
Non ti dimenticare del caro popolo della Tunisia, in particolare dei giovani e di coloro che
soffrono a causa dei problemi sociali ed economici, affinché non perdano la speranza e collaborino a costruire un futuro di pace e di fraternità.
Volgi il tuo sguardo ad Haiti, che sta soffrendo da diversi anni una grave crisi socio-politica
e umanitaria, e sostieni l’impegno degli attori politici e della Comunità internazionale nel ricercare una soluzione definitiva ai tanti problemi che affliggono quella popolazione tanto tribolata.
Consolida i processi di pace e riconciliazione intrapresi in Etiopia e in Sud Sudan, e fa’ che
cessino le violenze nella Repubblica Democratica del Congo.
Sostieni, Signore, le comunità cristiane che oggi celebrano la Pasqua in circostanze particolari, come in Nicaragua e in Eritrea, e ricordati di tutti coloro a cui è impedito di professare liberamente e pubblicamente la propria fede. Dona conforto alle vittime del terrorismo internazionale, specialmente in Burkina Faso, Mali, Mozambico e Nigeria.
Aiuta il Myanmar a percorrere vie di pace e illumina i cuori dei responsabili perché i martoriati Rohingya trovino giustizia.
Conforta i rifugiati, i deportati, i prigionieri politici e i migranti, specialmente i più vulnerabili,
nonché tutti coloro che soffrono la fame, la povertà e i nefasti effetti del narcotraffico, della tratta di persone e di ogni forma di schiavitù. Ispira, Signore, i responsabili delle nazioni, perché nessun uomo o donna sia discriminato e calpestato nella sua dignità; perché nel pieno rispetto dei diritti umani e della democrazia si risanino queste piaghe sociali, si cerchi sempre e solo il bene comune dei cittadini, si garantisca la sicurezza e le condizioni necessarie per il dialogo e la convivenza pacifica».
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